Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del candidato sindaco del centrosinistra Carlo Salvemini
“Da Sindaco farò in modo che la città si rinnovi, non solo per gli interventi sul turismo, gli alberghi i sistemi museali o le bellezze monumentali ma partendo dalla vita quotidiana dei suoi residenti. Vorrei che il tema dell’abitare, della casa, diventasse l’orizzonte di una città più moderna, più bella e più coesa. Lecce deve far crescere la sua popolazione, attrarre nuove generazioni di abitanti e garantire ai residenti una qualità della vita più elevata. Non dobbiamo consumare altro suolo, ma sostituire e ammodernare il patrimonio edilizio esistente degradato e vecchio.
Voglio intervenire concretamente e immediatamente per garantire che giovani coppie, studenti, famiglie mono-genitoriali, famiglie allargate e anziani, oggi in difficoltà nell’ accedere all’acquisto di una casa o a mantenere costante l’impegno del pagamento di un affitto, possano avere l’opportunità di abitare in case nuove, belle ed efficienti a prezzi calmierati per affitto e vendita. Possiamo farlo mettendo insieme pubblico e privato, sostenendo gli investimenti che scommettono sul benessere sociale della città, sui bisogni dei cittadini e i servizi.
Sono i numeri che ci dicono che bisogna agire:
Secondo i dati Caritas, nella nostra città 10.000 famiglie vivono sotto la soglia di povertà, nel penultimo bando per l’assegnazione di alloggi popolari sono state presentate 1400 domande, nel successivo, che molti pensano non sia stato pubblicizzato a sufficienza, le domande sono state quasi la metà. In città ci sono 1250 edifici inutilizzati e 14.131 abitazioni non occupate (case sfitte, seconde case, abitazioni occupate da non residenti, abitazioni degradate). Gli sfratti e le morosità sono in aumento.
È l’ora di un Piano casa per tutti.
Una amministrazione moderna sa che bisogna definire una un grande regia politica per la casa, che farlo significa redigere un programma urbanistico ambizioso per i cittadini che, accanto ai tradizionali programmi di case popolari sostiene gli investimenti privati per nuove forme di abitare a prezzi sostenibili. Oggi dobbiamo garantire il diritto alla casa sia alle fasce sociali indigenti sia alla grande fascia grigia di cittadini esposti a vulnerabilità abitativa che non ha diritto ad un alloggio popolare, ed è in sofferenza nell’acquisto di una casa. Dobbiamo fare insieme un salto culturale: Il concetto di “housing” (dare alloggio) deve rispondere ad un’esigenza sociale e deve essere anche una leva per la rigenerazione urbana, per favorire il rinnovamento edilizio della città, rimettere in moto l’economia, garantire vitalità. Un quartiere abitato, è un quartiere dove funziona il commercio, si generano servizi e lavoro. Questo diverso approccio può consentirci di fare della casa un grande tema strategico di sviluppo della città. I bisogni dei cittadini, in particolare se cittadini più deboli economicamente, non sono opportunità per costruire consenso per una classe dirigente mediocre, ma l’occasione per una progettualità concreta della quale la città intera può beneficiare.
Ci sono tre proposte, partendo da questa idea, che voglio fare alla città:
Rigenerare con il social housing l’ex Galateo per trasformarlo in un modello per la Puglia
Ex Galateo è un grande immobile e un parco annesso che, insieme, appartengono alla memoria moderna di Lecce. Lì promuoveremo un Accordo di Programma tra le istituzioni interessate: la ASL che ne è proprietaria, la Regione che investe risorse e ne attrae di private, il Comune che lo ospita.
L’obiettivo è realizzare un progetto ambizioso che tiene insieme sia un’ edilizia residenziale sociale di nuova generazione con residenze miste, a prezzi calmierati per l’affitto e la vendita, sia alloggi popolari, dando così vita a forme di coabitazione tra fasce sociali e di età diverse, giovani coppie, anziani e studenti. Ex Galateo aveva un’utilità sociale, noi vogliamo preservare questa funzione. Parte fondamentale del progetto sarà l’inserimento di spazi collettivi e condivisi aperti alla città: spazi ricreativi, sale hobby, sale studio, laboratori, palestre e servizi come asili di vicinato e assistenza agli anziani.
L’investimento necessario richiede uno sforzo pubblico capace di attrarre risorse private per un progetto misto, una parte volto al recupero dell’immobile per alloggi in affitto e vendita a prezzi calmierati, una parte per uno stock di residenze e spazi commerciali a prezzi di mercato. Possiamo fare dell’area del Ex Galateo un’avanguardia pugliese in tema di social housing e rispondere al bisogno di larghe fasce di cittadini: coppie con lavori precari, famiglie in grado di sostenere un affitto calmierato, in un’area che il parco adiacente renderà attrattiva e piacevole da vivere. L’intera zona beneficerà di una rigenerazione urbana e sociale che ne aumenterà il valore.
Agevolare nuovi interventi edilizi senza consumo di nuovo suolo
Il mio Piano Urbanistico Generale unito al Piano Casa utilizzerà due forti leve per rispondere all’emergenza abitativa:
Un forte impulso per nuovi importanti interventi edilizi di recupero urbano che dovranno prevedere una quota fissa di volumi destinati ad edilizia residenziale sociale. Laddove a Lecce, in aree di determinate dimensioni, si demolirà per ricostruire, o nell’ambito di grandi ristrutturazioni di iniziativa sia privata che pubblica, con cambi di destinazione d’uso (da qualunque destinazione) in residenziale privata, una soglia percentuale dovrà necessariamente essere destinata ad edilizia residenziale sociale. Sosterremo questa scelta attraendo gli investimenti privati con forti incentivi: premialità volumetriche, assegnazioni di aree, (agevolazioni urbanistiche), esenzioni fiscali e fondi di garanzia.
“Spalmare” l’edilizia residenziale sociale in tutta la città consente ai nuclei familiari in stato di vulnerabilità abitativa di moltiplicare le proprie opportunità di riscatto e di interazione con la città, con maggiori possibilità di integrarsi nella rete urbana dei servizi pubblici sentendosi cittadini a tutti gli effetti e non di “serie B”.
Inoltre possiamo guardare ad una parte dei grandi spazi vuoti di proprietà pubblica che oggi non hanno una funzione, sono sovradimensionati e terre di nessuno, come una riserva importante per aumentare la dotazione residenziale sociale della città. Possiamo densificare piccole porzioni di queste aree, con la costruzione di edifici di edilizia residenziale sociale, garantendo sempre la presenza di aree per servizi pubblici di quartiere, mettendo a bando la costruzione di nuovi alloggi a prezzi calmierati per attrarre investimenti privati.
Istituzione dell’Agenzia Comunale degli Affitti per far incontrare domanda e offerta
Istituiremo uno sportello comunale, urgente per Lecce che è un Comune ad Alta Tensione Abitativa, con il compito di favorire la mobilità abitativa e promuovere l’incontro tra la domanda e l’offerta di casa in città, con il supporto della Regione.
I cittadini leccesi in cerca di casa e i proprietari di seconde case da affittare oggi sono soli davanti al mercato. Il Comune ha tutto l’interesse a supportare, in collaborazione con le agenzie immobiliari, le associazioni di categoria degli inquilini e dei piccoli proprietari, la sottoscrizione di contratti d’affitto a canoni concordati, offrendo fondi di garanzia comunali come argine al rischio di morosità.
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