Dura un tempo il sogno della prima vittoria esterna del campionato del Lecce che si fa rimontare dal Genoa e perde punti preziosi nella corsa salvezza. Questa volta la squadra di D’Aversa non porta a casa nemmeno quello del pareggio visto che i rossoblù genoani riescono nella rimonta completa segnando due gol nell’arco di cinque minuti e affossano così una squadra che, anche questa volta, cala vistosamente negli ultimi trenta minuti di gara.
Sono ben 11 i punti che il Lecce ha perduto da situazione di vantaggio o di parità, di cui 10 nelle sole seconde parti delle gare nelle ben 18 apparizioni che si sono succedute alla vittoria con il Genoa dell’andata. In questo lasso di tempo i giallorossi hanno collezionato un solo successo contro il Frosinone. Se non è crisi questa, poco ci manca.
Nuovamente il Lecce è sembrato non avere quella grinta e cattiveria giusta per chiudere il match che era partito molto bene con pressing e verticalizzazioni. Dopo un quarto d’ora arriva anche un calcio di rigore dopo una bella azione ripartenza che porta Almqvist in area. Lo svedese subisce un fallo netto da Vasquez permettendo a Krstovic di sbloccarsi. Il montenegrino però tira il penalty a mezz’altezza e consente la parata di Martinez. L’occasione mancata però non demoralizza i giallorossi che continuavano a macinare calcio e il gol arriva dopo una bella azione personale di Gendrey che permette a Krstovic di farsi perdonare per il rigore fallito. La conclusione dell’attaccante da fuori area trova la deviazione decisiva di Vasquez e prende una traiettoria imparabile.
Con il vantaggio trovato il Lecce può disporre di un Genoa frastornato, ma ancora una volta la squadra di D’Aversa manca il colpo del K.O.. Dopo una azione molto bella, Gallo crossa di prima e Almqvist vede il suo tiro a colpo sicuro respinto da Bani e poi Kaba manda la sfera di pochissimo fuori. Dall’altra parte Falcone durante il primo tempo non viene mai impegnato e così il punteggio alla fine del primo tempo vede i giallorossi in avanti di una rete.
Nella ripresa invece il copione della partita cambia radicalmente, anche perché Gilardino effettuava due cambi e mette più peso in avanti con Ekuban, l’uomo che cambierà il match dopo il 25’. Prima il Genoa si fa vedere per una conclusione di Malinovskyi deviata sul palo da Baschirotto, mentre è ancora il Lecce ad avere una grande occasione con Sansone che tira rasoterra sul portiere in uscita. L’esperto attaccante giallorosso fallisce il 2 a 0 e poi è buio totale per il Lecce che arretra troppo. D’Aversa prova a inserire forze fresche, ma nessuno dei neoentrati riesce ad incidere. Dall’altra parte è invece Ekuban a permettere al Genoa di vincere. Prima si fa fischiare un fallo dal limite che porta al pareggio di Retegui (abile a ribadire in rete la punizione di Gudimunsson che incoccia la traversa) e poi sarà lui a concludere in rete per il gol del definitivo 2 a 1 ad un quarto d’ora dalla fine.
Il Lecce prova a riequilibrare il match, ma mancano idee e forza nelle gambe. Solo un tiro di Ramadani impensierisce la difesa dei padroni di casa a pochi minuti dal termine. Poi dopo cinque di recupero i giallorossi devono alzare bandiera bianca. La sconfitta è amara per come si è evoluta la partita, ma soprattutto perché il Lecce difetta di una tenuta mentale che le possa permettere di vincere i match. Se non fosse stato per la partenza sprint di agosto-settembre i giallorossi oggi sarebbero nelle parti bassissime della classifica. Dire come giustificazione che non si è in zona rossa in questa fase del torneo, non cambia di molto la valutazione negativa di una squadra che non riesce a vincere da fine settembre, a parte il successo interno contro il Frosinone, frutto più delle due papere del portiere ospite che della reale capacità dei giallorossi di portare pericoli alla porta ospite.
Oggi D’Aversa ha finalmente ridato fantasia al centrocampo inserendo Oudin tra i tre centrocampisti, ma quando cala il francese il Lecce perde imprevedibilità. Corvino dovrà porre rimedio in questi ultimi giorni di mercato con almeno un centrocampista capace di offendere e un mediano che possa far rifiatare un Ramadani, che sarà squalificato nel prossimo turno, per l’ennesimo cartellino giallo ricevuto.
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