NOVOLI – Musiche, danze, acrobazie, lingue di fuoco, corpi sospesi in aria e poi uno spettacolo piromusicale ad accompagnare il momento più atteso dai fedeli e dai tanti appassionati: mancano solo poche ore alla accensione della Fòcara, la grande pira costruita con 28.000 mila fascine in onore di sant’Antonio Abate, patrono di Novoli, che, come da tradizione, verrà accesa domenica 16 gennaio, con inizio dello spettacolo alle ore 20.30 in Piazza Tito Schipa.
Le restrizioni dovute all’emergenza pandemica non consentiranno di far svolgere la manifestazione con la consueta cornice di pubblico, ma l’evento sarà ripreso e trasmesso in diretta da tre emittenti televisive Telenorba, Telerama e Antenna Sud.
Lo spettacolo che accompagnerà l’accensione della Fòcara 2022, ideato dal Direttore Artistico Tonio De Nitto, è stato concepito per scandire l’attesa e si concentrerà sul mistero del fuoco, evocandone, attraverso le coreografie che saranno messe in scena, la potenza vivifica della fiamma che corre nei corpi per terra e per cielo, fluttua nello spazio e avanza sulla miccia pronta ad accendere la Fòcara.
“Ci siamo ritrovati a ripensare completamente un progetto – spiega Tonio De Nitto – che doveva essere live e accompagnare la comunità novolese sin dai giorni precedenti all’accensione. Affrontiamo questa sfida con determinazione nutrendoci della bellezza degli incontri con gli artisti ospiti e con i giovani artisti novolesi che stanno facendo al loro fianco questa esperienza. Stiamo provando in uno chapiteau bellissimo e l’idea di mettere a frutto e sistema i molti spazi di questa comunità è già un risultato straordinario. Il calore e la meraviglia del pubblico vero anche quest’anno sarà nostro compito immaginarle come tutto il resto”.
La serata di festeggiamenti in attesa dell’accensione sarà aperta dai canti del coro polifonico Coro a Coro, guidato da Rachele Andrioli. Circa 30 donne, per l’occasione, eseguiranno a cappella alcuni brani provenienti da diverse tradizioni. Tra queste Nia Nia una ninna nanna attinta alla nostra tradizione grika, isgryolla e mesechinka proveniente dalla Bulgaria, Shosholoza, canto di liberazione, in lingua zulu, portato alla notorietà da Nelson Mandela. Sacerdotesse o vestali, queste donne, con i loro corpi e le loro voci, diventeranno un tutt’uno per poi dissolversi. A seguire la performance per terra e per cielo della compagnia Eleina D, affidata alle coreografie di Vito Cassano che guiderà un gruppo di acrobati e danzatori che hanno maturato importanti esperienze nazionali e internazionali lavorando spesso al fianco di noti ensemble tra cui i Kataklò. Un movimento unico che rievocherà la fiamma e il lapillo di fuoco, attraverso corpi sospesi a 20 metri di altezza, bandiere che fluttuano nell’aria come a comporre lingue di fuoco, corpi che diventano essi stessi roghi. Gli artisti coinvolti saranno circa trenta, tra acrobati, danzatori e musicisti, in un viaggio che, con le sonorità curate da Michele Marzella, Francesco Navach e Gianfranco Fuso, mescola l’elettronica ai ritmi della nostra tradizione, così come suoni e voci di un Oriente non molto lontano. Allo spettacolo prenderanno parte anche alcuni novolesi: gli allievi del centro di danza “Il sogno” di Bianca Milli parteciperanno alla performance della compagnia Eleina D, mentre alcuni componenti della compagnia “C’era una volta” di Dalila Arnesano entreranno a far parte dell’esibizione di Coro a Coro.
Un filo “rosso” legherà le performance del progetto Coro a Coro e i danzatori aerei della compagnia Eleina D, un trait d’union che non è solo una miccia pronta a prendere fuoco, ma il filo di Arianna, un filo dell’anima che può dare la salvezza e che viene dalle mani di una donna.
A seguire le Fontane Danzanti di Cazacu’s di Trevi (PG) faranno da sfondo coreografico alla Fòcara, prossima al momento catartico dell’accensione. Le esibizioni artistiche saranno accompagnate dai fuochi piro-musicali a cura di Pirotecnica Padovano di Genzano (PZ) in collaborazione con Multimedia Show di Canosa di Puglia (BAT).
Sulla pira, completamente colorata di bianco in onore ai camici degli operatori sanitari che da due anni combattono contro il Covid all’interno degli ospedali, verrà posizionata una scarpa rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Ad accompagnare il Sindaco di Novoli Marco De Luca nel rito di accensione della Fòcara, ci saranno Maria Rosaria Rizzo, Daria Mocellin, Giovanni Pulito, Raffaella Arnesano.
Il Tenente Colonnello Maria Rosaria Rizzo, di origini novolesi, è Ufficiale Medico nel corpo sanitario dell’Esercito dal 2002 e dal 2011 Ufficiale Medico del Policlinico Militare Celio di Roma, impegnato nel reparto del Pronto Soccorso durante l’emergenza legata al coronavirus. Nella sua lunga attività militare è stata impegnata in diverse operazioni all’estero, dalla Libia all’Afghanistan, ricevendo numerose onorificenze, tra cui la Croce commemorativa per la missione in Libia, la Croce d’argento e d’oro per anzianità di servizio e la nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, ricevuta dal Presidente Sergio Mattarella nel 2018.
La dottoressa Daria Mocellin, anch’essa di origini novolesi, è Specialista in genetica medica, Dirigente Biologo in servizio nell”U.O.C. Patologia Clinica e Microbiologia del P.O. V. Fazzi, impegnata in prima linea sin dalle fasi iniziali della pandemia nel settore covid.
Il dottor Giovanni Pulito è direttore del Servizio di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, si è specializzato in Anestesiologia e Rianimazione. È Autore di svariate pubblicazioni scientifiche a diffusione nazionale e internazionale.
Raffaella Arnesano, invece, interverrà in rappresentanza delle “Donne della Fòcara”, l’associazione che ha collaborato alla realizzazione dell’evento e che, fra le sue attività, ha lo scopo di contribuire ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, offrendo l’operosità e la visione del mondo femminile nell’evento che in passato è stato organizzato quasi esclusivamente da uomini. Le volontarie dell’associazione hanno contribuito alla costruzione della Fòcara, alla benedizione delle fascine che sono state distribuite fra i novolesi e hanno portato avanti, con un grande e sinergico lavoro, la raccolta dell’obolo volontario presso le case dei novolesi.
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