Solo tre gol al passivo. Questa è la notizia migliore per un Lecce che sbaglia l’approccio al match di Coppa e subisce un tre a zero che sarebbe potuto essere molto più pesante. I giallorossi infatti devono ringraziare il portiere di serata, Fruechtl, autore di diversi interventi superlativi, e la sorte visto che il Milan ha colpito cinque legni.
I rossoneri, fuori dalle Coppe e per questo molto interessati al superamento del turno, hanno dominato sin dal primo minuto, andando vicino al gol con Loftus-Cheek il cui tiro viene respinto sulla linea da Siebert. Per il difensore giallorosso sarà l’unico intervento positivo visto che al 18’ viene espulso per fallo su chiara occasione da rete.
Dopo due minuti il Milan passa agevolmente con una combinazione Rabiot Bartesaghi da cui parte il cross tramutato nell’uno a zero da Gimenez. Una volta in vantaggio la squadra di Allegri abbassa i ritmi e il Lecce respira e così si arriva all’intervallo con il vantaggio minimo per i rossoneri e che premia oltremodo la squadra di Di Francesco, mai pericolosa in avanti.
Nella ripresa il tecnico del Lecce, che già nel primo tempo aveva cambiato modulo passando al 3-5-2 prima dell’espulsione, inserisce Pierotti e il giovane esordiente Gorter, ma la musica non cambia. Il Milan parte a razzo e nel giro di 20’ trova altri due gol con Nkunku e Pulisic che riescono ad approfittare di un Lecce che subisce sempre dalla parte sinistra della difesa. Da quelle parti disastrosa la prova di Ndaba, probabilmente il peggiore dei suoi insieme a Kaba, sostituito all’intervallo.
Per Di Francesco c’è tanto da lavorare anche perché il tecnico ha finalmente capito che il 4-3-3 non è adatto ai giocatori in rosa, ma ciò che servirà maggiormente è cambiare mentalità ad un gruppo che appare fragilissimo. La squadra passeggia sul terreno di gioco e non sembra avere quella grinta giusta, fondamentale per raggiungere la salvezza.




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