Risultato pesante per il Lecce che perde 4 a 1 sul campo dell’Atalanta di Juric, vera bestia nera dei giallorossi contro cui non aveva subito neppure un gol prima della rete della bandiera di N’Dri a 7’ dal termine. La squadra di Di Francesco non ha giocato male nel primo tempo, subendo solo una rete da calcio d’angolo e creando qualche grattacapo alla difesa orobica. Nella ripresa invece il Lecce è crollato subendo il rullo compressore dell’Atalanta che ha passeggiato letteralmente rischiando di infliggere una goleada alla fragile difesa salentina.
Le reti sono state realizzate da Scalvini al 37’ da corner con un colpo di testa, che ha visto in bambola lo schieramento giallorosso sul piazzato, e poi nella ripresa da De Ketelaere (doppietta) e da Zalewski che prima del momentaneo 3 a 0 aveva colpito una traversa clamorosa su punizione dal limite. I gol del secondo tempo hanno messo in evidenza una squadra che è crollata dal punto di vista dell’intensità e che ha subito dei gol facili come il secondo di De Ketelaere dove il protagonista in negativo è stato il neo acquisto Siebert.
Per i giallorossi buona prova dell’altra neo arrivato Sala, anche lui sottotono nella ripresa come tutta la squadra, e di N’Dri autore del gol leccese all’82’ e di un altro tiro che avrebbe reso meno pesante la sconfitta. In questo ultimo frangente di gara Di Francesco ha cercato finalmente una alternativa al 4-3-3 schierando Pierotti da seconda punta in un 4-2-4 che ha almeno vitalizzato un attacco fino ad allora abulico.
Per il tecnico leccese c’è tanto da lavorare e soprattutto deve ripartire da Tiago Gabriel in difesa dal momento che Gaspar e Siebert sembrano troppo simili nelle movenze e questo crea solidità ma allo stesso tempo carenze in fase di palleggio. A centrocampo c’è poco aiuto per Stulic, bravo oggi nel far salire la squadra ma troppo solo per creare pericoli. Serve un supporto maggiore al serbo e la sperimentazione di Pierotti come seconda punta può essere una chiave importante per il futuro.




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