
LECCE – “Focus su linfedema e lipedema, dalle origini agli sviluppi futuri” è il tema del IX Congresso
Nazionale organizzato da Italian Lymphoedema Framework (costola dell’ILF (International
Lymphoedema Framework), da giovedì 19 a venerdì 21 giugno 2025 presso l’Hotel “Leone di
Messapia” alle porte di Cavallino.
L’evento riunirà medici, pazienti e rappresentanti di associazioni, con l’obiettivo di approfondire le
conoscenze sul linfedema, un disturbo del drenaggio linfatico che provoca un gonfiore intenso e
doloroso, comunemente nelle braccia o nelle gambe e il lipedema, un disturbo dovuto alla
distribuzione del grasso che si verifica quasi esclusivamente nelle donne. A tal proposito sono state
presentate innovazioni diagnostiche-terapeutiche e dibattuti temi legali e assistenziali a sostegno
dei pazienti.
Il congresso sarà presieduto dalla Dott.ssa Manuela Sciuscio, fisiatra esperta in linfologia, Direttrice
dell’U.O.C. di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale “Card. G. Panico” di Tricase, coordinatrice
nazionale della Sezione di studio tematica “EDEMA” della SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica
e Riabilitazione) che, insieme al Dott. Sandro Michelini, presidente dell’ITALF, condurrà i lavori
congressuali: tavole rotonde, letture magistrali, sessioni dedicate che avranno come fil rouge gli
aspetti etiopatogenetici, clinici, diagnostici e terapeutici dei Linfedemi e del Lipedema. Le stesse
tavole rotonde mireranno a presentare alcuni dei problemi che quotidianamente gli operatori
sanitari debbono affrontare nella presa in carico del paziente cronico, problemi essi sia di natura
clinica, sia meramente assistenziale, in alcuni casi con risposte a FAQ di interesse comune con
importante ed utile risvolto pratico. Di grande coinvolgimento anche la trattazione del Linfedema
Primario, inserito con Decreto dal 2017 tra le Malattie Rare per cui si è resa necessaria
un’organizzazione territoriale, ancora non completa in alcune realtà regionali, che possa rispondere
a tutte le esigenze che la malattia stessa comporta. Ed ancora, nel corso delle giornate, verranno
affrontati temi importanti relativi alla cura delle complicanze della malattia oncologica, molte delle
quali, tra cui il Linfedema, assumono un carattere di cronicità, soprattutto alla luce della recente
approvazione parlamentare della Legge sull’oblio oncologico che, pur essendosi rivelata di grande
utilità per il paziente oncologico considerato guarito, tralascia, nella sostanza, l’aspetto della cura
delle sequele permanenti che in alcuni casi affliggono cronicamente il malato stesso. La discussione
di alcune tematiche medico-legali legate all’assistenza dei malati ed il confronto aperto e costruttivo
con le associazioni dei pazienti (come auspicato dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità)
rendono il convegno ulteriormente ricco di spunti propositivi che contribuiscono a facilitare il lavoro
ed il ruolo degli operatori sanitari con sicuro vantaggio per i pazienti, i care givers e gli interi nuclei
familiari. Tutto questo nella consapevolezza che il paziente sia al centro del “progetto di cura e del
prendersi cura” in accordo con il modello biopsicosociale promosso dall’OMS e adottato dall’ ICF
(Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute).
«Sono onorata e al contempo sento il carico della responsabilità che mi è stata affidata
nell’organizzare, per la prima volta a Lecce, il congresso nazionale che stiamo per celebrare –
dichiara la dott.ssa Sciuscio -. Per anni siamo stati abituati a definire “elefantiasi” un paio di gambe
gonfie e a guardare ad un arto superiore voluminoso come esito di un intervento chirurgico
demolitivo per tumore mammario senza pensare che le caratteristiche fisiopatologiche che
sottendono l’una e l’altra manifestazione clinica potessero essere correlabili e per certi versi simili.
Così, una patologia negletta fino a qualche decennio fa ed oggi invece finemente attenzionata,
irrompe nel mondo scientifico e prende il nome di Linfedema. È una patologia ad eziopatogenesi
primitiva legata a disfunzione o anomalie del sistema linfatico, ovvero ad eziopatogenesi secondaria
legata a neoplasie, interventi chirurgici demolitivi su stazioni linfonodali, traumi o flebopatie;
interessa la nostra popolazione dall’età pediatrica all’età senile con quadri clinici differenti, gradi di
disabilità variabili e necessità assistenziali quanto mai diversificate. La disabilità conseguente a
Linfedema è considerata una disabilità complessa e pertanto da gestire in setting assistenziali
articolati, con professionisti formati e dedicati, con una presa in carico multidisciplinare e
multidimensionale. Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse non solo nei confronti
del sistema linfatico ma anche del tessuto adiposo, pertanto Linfedema e Lipedema sono al centro
di numerosi dibattiti interprofessionali e sono oggetto di disquisizione a livello ministeriale
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