
Parla a tutto tondo Saverio Sticchi Damiani nella consueta conferenza stampa di fine stagione. Il presidente giallorosso ha voluto ripercorrere tutte le tappe che hanno portato alla storica terza salvezza di fila nella massima serie.
Non parlava da diversi mesi SSD e quindi la sua è stata una conferenza fiume mettendo in evidenza i tanti ostacoli che la squadra ha dovuto affrontare. Il primo è stato lo stop di Gonzalez che non avrà più la possibilità di giocare per un problema cardiaco congenito. Sicuramente quello più duro è stata la perdita di Graziano Fiorita che ha dato però una spinta decisiva per il traguardo.
«La tragica scomparsa di Graziano è avvenuta in un momento molto delicato quando decidemmo, dopo la disfatta interna contro il Como, di svolgere un ritiro. Ritiro che non voleva essere punitivo, ma fatto per creare unità al punto che anche noi come società decidemmo di parteciparvi. In quei giorni si è creato il clima giusto per affrontare il finale di stagione dove ho sentito i calciatori carichi. L’ambiente si è compattato e siamo riusciti a vincere sul campo di una squadra blasonata quando tutti ci davano per spacciati. Per questo grande successo molto ha fatto Graziano che ci ha guidato da lassù in questo ultimo mese, dopo che è stato una istituzione del club, e ringrazio anche i tifosi che in quattromila hanno affrontato il viaggio pur avendo potuto organizzarsi in poco tempo.»
Sticchi Damiani parla in modo approfondito dell’ultima partita vittoriosa sulla Lazio nella quale il Lecce è stato penalizzato sul campo dalle scelte arbitrali e anche con delle multe nei giorni successivi. «Quest’anno abbiamo subito tanti torti dal match contro l’Udinese in poi. A Roma abbiamo giocato un tempo in dieci per una seconda ammonizione che non si può dare e nella ripresa ci è mancato anche un rigore per un tocco di braccio che nessun replay ha riproposto. Anche a fine gara l’arbitro Fabbri è apparso stranamente nervoso e si rivolto in modo maleducato nei miei confronti al punto che abbiamo fatto un esposto in Lega e non vorremmo più avere questo direttore di gara nelle nostre gare. Inoltre in vista del prossimo calendario della A la Lega è giusto che corregga un aspetto che ai più passa inosservato. Il Lecce è stato penalizzato lo scorso anno visto che ha affrontato solo una volta una squadra “stanca” dopo le coppe mentre il Cagliari ha avuto questa opportunità 8 volte e l’Empoli 6. E questo si può prevedere in anticipo per evitare che ci siano disequilibri del genere. Sarebbe stato davvero assurdo se fossimo retrocessi pur avendo conquistato tanti scontri diretti. Guardando la cartina della prossima serie A non è sbagliato dire che stiamo vivendo un miracolo sportivo contro squadre del nord e proprietà straniere».
Sempre sul calendario, che sarà pubblicato venerdì prossimo, Sticchi Damiani fa presente i desiderata della società. «Giocheremo la prima in trasferta perché coincide con Sant’Oronzo. Le criticità arriveranno a marzo quando lo stadio sarà inagibile per il montaggio della copertura. In quel mese abbiamo chiesto di disputare due partite fuoricasa che si associano al turno di pausa per le nazionali in modo da poter evitare di traslocare dal Salento in quel periodo. Siamo in una fase in cui si stanno concretizzando dei nostri sogni come la copertura del Via del Mare e la realizzazione del primo campo del centro sportivo che sarà disponibile subito dopo il ritiro. A ottobre poi ci sarà anche un secondo campo a disposizione degli allenamenti e da questo luglio avremo anche un nostro Store che sarà un’altra costola nel panorama giallorosso.»
Il presidente poi vuole fare chiarezza sul futuro della squadra e sui dissapori tra una parte della tifoseria e l’area tecnica. «Probabilmente abbiamo sbagliato nella comunicazione perché il Lecce non voleva alzare l’asticella in quanto l’obiettivo è e sarà quello della salvezza. Abbiamo il 50% ogni anno di possibilità di salvarci e per questo abbiamo bisogno di compattezza. Davanti alla cessione di Dorgu, i cui soldi della cessione non li abbiamo ancora ricevuti, si è speso nel mercato di gennaio 7 milioni. Poi può piacere o meno il mercato fatto, ma noi abbiamo sempre cercato di fare il massimo ed è per questo che la valutazione sull’area tecnica è ottima.»
A chi gli fa notare che probabilmente la tifoseria è rimasta delusa per la gestione degli acquisti in attacco, Sticchi Damiani ha una sua visione e così il presidente parla anche del futuro di Giampaolo. «Questa squadra, dalla partita con l’Atalanta in poi, è stata registrata come non fatto prima. Finalmente sono arrivati anche i gol dalla difesa e dal centrocampo ed è per questo che probabilmente il giudizio sulla rosa è più complesso di quanto sembra. Giampaolo ha capito cosa serve per migliorare visto che l’ha presa in corso d’opera e senza che avesse una rosa adatta al suo gioco. Se dovesse rimanere, partiremmo da una salvezza che è frutto anche del cambio tattico dell’ultimo mese. Ma prima di parlare di una conferma o di un cambio in panchina, bisognerà confrontarsi con Pantaleo Corvino visto che di questo tema non si è ancora discusso.»
Foto a cura di Andrea Stella
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