
“A tutti i dirigenti e dipendenti della Regione Puglia, delle sue Agenzie e delle società partecipate. A causa del genocidio di inermi palestinesi in atto da parte del Governo Netanyahu, da oggi vi invito ad interrompere ogni rapporto di qualunque natura con i rappresentanti istituzionali del suddetto Governo e con tutti quei soggetti ad esso riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di organizzare iniziative per far cessare il massacro dei palestinesi nella striscia di Gaza. Questa è una posizione che viene assunta nei confronti del governo Netanyahu, non del popolo israeliano. Sono infatti tantissimi israeliani ed ebrei di tutto il mondo che stanno condannando il Governo Netanyahu”.
La Regione Puglia, guidata dal presidente Michele Emiliano, ha formalmente interrotto ogni rapporto con il governo israeliano guidato da Netanyahu in risposta al “genocidio dei civili palestinesi” in corso nella Striscia di Gaza. Emiliano ha scritto una nota distribuita a tutta la dirigenza e al personale della Regione, nonché alle istituzioni e sussidiarie associate, chiedendo loro di interrompere “ogni rapporto di qualsiasi tipo” con i funzionari del regime di Netanyahu o le istituzioni a loro collegate, ad eccezione di coloro che cercano attivamente una via d’uscita dalla crisi. Questa mossa è stata descritta come una protesta contro le politiche imposte dal governo israeliano, non una condanna del popolo ebraico, una precisazione articolata dal governatore in una dichiarazione pubblicata sul social network Facebook.
In Italia, non esistono precedenti simili nel contesto regionale. Anche se le regioni italiane hanno una competenza limitata in materia di affari esteri, poiché tali questioni sono riservate al governo nazionale. La situazione avrebbe principalmente un significato simbolico. La precisazione del presidente Emiliano di non mirare al popolo ebraico ma alle politiche del governo Netanyahu è cruciale per evitare accuse di antisemitismo.
In Italia, dove la diplomazia estera è centralizzata, iniziative simili sono simboliche ma non insignificanti, contribuendo a un dibattito pubblico sempre più polarizzato. La distinzione tra critica al governo israeliano e rispetto per la comunità ebraica sarà fondamentale per evitare strumentalizzazioni e preservare la coerenza morale.
Le bandiere palestinesi esposte da parte dei comuni salentini è un tipo di intervento simbolico, coerente con le valutazioni effettuate nelle diverse regioni d’Europa.
La data esatta dell’annuncio, secondo la documentazione ufficiale confermata, è stata fissata per il 14 maggio 2025, in linea con l’attuale cronologia dell’operato della Regione Puglia.
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