
Sconfitta di misura del Lecce che perde 1 a 0 in casa contro la capolista Napoli nel giorno in cui si è salutato al Via del Mare il compianto Graziano Fiorita, il fisioterapista giallorosso morto tragicamente mentre era in ritiro con la squadra prima del match contro l’Atalanta. La partita contro la squadra dell’ex Conte, la decide una punizione perfetta di Raspadori al 25’ che trafigge un colpevole Falcone sul suo palo. I giallorossi vanno vicino al pareggio con alcune occasioni pericolose, su tutte il colpo di testa di Gaspar che incoccia la traversa nel finale del primo tempo.
Tra i giallorossi buona la prova di Coulibaly a centrocampo, come quella in difesa della coppia Baschirotto Gaspar. Non buona la prova di Kaba e Pierret in mediana come quella di Karlsson e di Krstovic, solo e troppo nervoso.
Squadra che fa bene non si cambia per Giampaolo che ripropone la formazione uscita indenne da Bergamo con la sola eccezione di Krstovic, rientrato dalla squalifica. Peccato che il piano di gioco proposto dal tecnico abruzzese, basato su di un 4-5-1 difensivo fallisca dopo 25’ minuti. Raspadori uccella sul suo palo Falcone da tiro piazzato sul limite dell’area.
I giallorossi provano a reagire, ma il centrocampo appare lento in fase di impostazione e Krstovic è troppo solo come vertice avanzato. Il montenegrino ci prova sovente dalla distanza, ma non trova mai la porta. Solo da un calcio d’angolo al 38’, il Napoli trema per l’incornata di Gaspar che prende la traversa a Meret battuto.
L’ultima occasione della prima frazione arriva alla soglia di un cospicuo recupero di 8’ per l’intervento del Var in apertura (viene annullato al 2’ un gol a Lukaku) e poi per i fumogeni dei tifosi giallorossi della Nord che sospendono la partita per diversi minuti l’incontro per protestare contro la Lega rea di aver oltraggiato la morte di Fiorita, facendo giocare il match di Bergamo a 72 ore dal decesso. Raspadori ha la palla del raddoppio, ma sbaglia di poco mira a Falcone battuto con un diagonale su cui Gaspar è decisivo nel mettere fretta nella conclusione.
All’intervallo Giampaolo striglia i suoi ma soprattutto comprende che ha sbagliato formazione. Il tecnico prima del fischio della ripresa del gioco compie subito due cambi inserendo Morente e Helgason per Karlsson e Kaba. Il Lecce appare più vivo e si fa vedere proprio con l’islandese in due occasioni al 52’ con un tiro parato da Meret in corner e poi con una punizione al 67’ che prova a sorprendere l’estremo difensore partenopeo.
L’ultimo squillo del Lecce arriva a un quarto d’ora dalla fine con un tiro di Morente che viene rimpallato in angolo. Poi tanto forcing ma pochi spazi lasciati da Conte, punzecchiato anche oggi dai tifosi giallorossi che non gli perdonano il suo trascorso al Bari da allenatore.
Alla fine il Lecce può mordersi le mani per non essere riuscito nuovamente a segnare su azione (l’ultimo gol non da calcio piazzato è stato contro il Milan due mesi fa) e per aver concesso soltanto una vera palla gol ai più forti avversari tanto che Falcone non ha dovuto compiere nessun intervento di nota. Per la salvezza servirà più velocità sotto porta e quella grinta che oggi si è vista soprattutto nel secondo tempo quando Giampaolo ha effettuato i cambi giusti a centrocampo.
Foto a cura di Andrea Stella
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