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“Nuove e vecchie gabelle sulle spalle dei cittadini”

“Dopo i photored nascosti tra le foglie degli alberi, o posizionati su incroci su cui è facile cadere in errore, dopo gli autovelox collocati su di una tangenziale in cui gli svincoli sono pericolosi fendenti e il manto stradale richiama le montagne russe, dopo i passi carrai veri – falsi o presunti accertati da una società privata…. ecco arrivare, puntuali come le cambiali, le nuove gabelle messe in campo da una amministrazione che prima elimina parcheggi su parcheggi (senza una vera e propria progettualità e/o coerenza) e poi si sogna da un lato di aumentare il costo dei parcheggi esistenti e dall’altro di creare nuovi parcheggi a pagamento, perché non può porsi limite alla voracità economica di questa amministrazione.

Tutti interventi che hanno un minimo comun denominatore, quello di incrementare gli introiti del Comune prelevando i soldi dalle tasche dei cittadini.

Il che potrebbe anche andare bene se in cambio avessimo una qualche progettualità, una spinta verso una idea di futuro, una visione concreta o anche utopistica (ormai ci va bene qualunque cosa) di quale sia l’idea di città che si vuole costruire.

In questi anni il traffico è impazzito e l’unica grande genialata che il Comune ha messo in campo di recente è un percorso pedonale fatto con dei New Jersey di plastica bianco-rossa che taglia longitudinalmente Piazza Mazzini, complicando ancora di più i già precari flussi veicolari/pedonali della zona.

Per carità, ci sono anche le innumerevoli inaugurazioni del parcheggio privato di Viale De Pietro ed a breve avremo forse anche le inaugurazioni dell’altro parcheggio privato dell’ex Massa, ma si tratta di progetti su cui abbiamo già da tempo espresso forti dubbi sulla loro capacità di risolvere il problema atavico della città di Lecce.

Abbiamo anche le piste ciclabili alcune belle altre no, alcune funzionali e altre pericolose e inutili ma ciò che non abbiamo è una vera progettualità. Una seria intermodalità dei sistemi di trasporto che consenta di dare una soluzione concreta al problema dei flussi veicolari.

A parte la riorganizzazione delle linee urbane degli autobus che finalmente, e per la maggior parte, non hanno più un andamento di tipo “circolare”, la maggior parte degli interventi effettuati sembrano più spot elettorali che frutto di programmazione. Sembrano il risultato più di scelte ideologiche che espressione di una visione concreta di città del futuro.

Una città che invece non sembra in grado di gestire le problematiche ma solo di imporre divieti, sanzioni e gabelle, una città pensata più contro qualcosa che veramente interessata a proporre sé stessa in una prospettiva di progresso:

  • contro i turisti che sporcano e fanno rumore
  • contro i ragazzi che non fanno dormire
  • contro i cittadini che hanno varchi non carrabili ma che devono comunque pagare qualcosa

E la lista potrebbe proseguire nell’auspicio mai domo di una politica che finalmente sia a favore di qualcosa e non contro qualcosa.

 

Lo abbiamo detto in passato e lo ribadiamo oggi più che mai, il traffico in città si affronta con una progettualità complessiva che unisca tutti i mezzi di trasporto, crei intermodalità e abbia al proprio centro la concezione di Lecce come fosse una vera e propria “capitale”.

Creazione di aree di interscambio esterne ed interne, percorsi canalizzati per raggiungere le aree di parcheggio, capillare informazione dei posti disponibili nelle varie aree, integrazione con i mezzi alternativi al trasporto su gomma privata, collegamenti con la stazione, creazione di un bacino di utenza che racchiuda l’hinterland cittadino con linee di trasporto intercomunale: senza questi interventi, l’aumento delle tariffe non servirà a risolvere il problema del traffico ma soltanto a drenare altri soldi dalle tasche dei cittadini. Con il risultato di penalizzare non solo chi abita Lecce ma anche chi la vive quotidianamente, soprattutto i lavoratori che ogni giorno, da tutta la provincia, si spostano in città. Un flusso enorme di persone che spesso provengono da paesi scarsamente serviti da mezzi pubblici o che, per gli orari di lavoro, non hanno reali alternative all’auto.

La sola leva economica non ha mai funzionato e mai funzionerà lo abbiamo sempre detto e continueremo a dirlo. La sola leva economica serve solo a dissanguare economicamente il cittadino. Salvo che non sia proprio questo lo scopo ultimo”.

 

 

Codacons Lecce

Il Responsabile della sede