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Officine di Fse a rischio chiusura. “E la Regione tace”

LECCE –  Chiusura in vista per le officine di Ferrovie Sud Est di Lecce. Si materializzano le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati: la partecipata del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano ha di fatto inferto l’ennesimo colpo al sito produttivo leccese. “Il territorio rischia di perdere circa 30 posti di lavoro e inoltre temiamo l’abbandono del polo produttivo leccese. Intervengano subito la Regione, la politica locale e la deputazione salentina: tutelino il territorio ed il lavoro”, tuonano i segretari di Filt Cgil (Fabrizio Giordano), Fit-Cisl (Giovanni Conoci), Uiltrasporti (Francesco Demarindis) e Faisa-Cisal (Antonio Rizzini).

L’officina automobilistica. Nei giorni scorsi FSE ha comunicato formalmente di voler chiudere il sito manutentivo del settore automobilistico. La motivazione ufficiale è che il proprietario dei fabbricati, ossia il Comune di Lecce, vuole tornare in possesso dell’area (nei pressi dell’attuale ingresso della stazione ferroviaria). Volontà, è bene precisare, comunicata anni fa dall’amministrazione comunale. La ricerca nel frattempo effettuata da FSE per trovare una soluzione alternativa pare sia andata male, per diverse ragioni. La difficoltà di reperire un’area adatta per effettuare la manutenzione dei bus ha convinto FSE che la soluzione migliore sia l’esternalizzazione del servizio. “Siamo preoccupati delle ricadute occupazionali. Che fine faranno i lavoratori oggi impegnati nell’officina degli automezzi? Quale sarà la qualità dei lavori di manutenzione una volta esternalizzato il servizio?”, sono le domande che si pongono i sindacalisti.

Intanto l’ipotesi chiusura delle officine Fse di Lecce inizia scuotere il mondo politico. “Stanno dismettendo l’officina automobilistica salentina nel silenzio assordante della Regione, che dovrebbe vigilare sull’operato di FSE a cui ha affidato la gestione del servizio di trasporto pubblico locale”, tuona il consigliere regionale Poalo Pagliaro. “La motivazione ufficiale non regge: il Comune di Lecce, proprietario dei fabbricati vicino alla stazione ferroviaria, già da anni ha chiesto di tronare in possesso dell’area, ma finora questa richiesta è stata ignorata. E non trovando spazi idonei, FSE decide con un colpo di spugna di cancellare il sito di Lecce, esternalizzando il servizio, senza preoccuparsi delle ricadute occupazionali. Nessuna garanzia per i lavoratori oggi impegnati nell’officina degli automezzi, e nessuna garanzia sulla qualità delle manutenzioni, una volta esternalizzato il servizio”.

Ma c’è di più. “La scure della dismissione – afferma Pagliaro – incombe anche sull’officina ferroviaria, attualmente allocata sul retro della stazione, zona che sarà interessata dal prossimo ribaltamento dell’ingresso. Quei locali sarebbero inadatti alle nuove macchine, e si vocifera di un trasferimento dell’officina treni sul polo manutentivo di Taranto. Ma questo comporterà spostamenti di chilometri per raggiungere l’officina, oltre che costi di personale per il trasferimento. Viene ignorata, invece, la soluzione prospettata dai sindacati, che indicano come polo sostitutivo lo scalo di Surbo, alle porte di Lecce, già utilizzato per la manutenzione dei mezzi di Trenitalia”.
“È evidente – conclude il consigliere regionale – che c’è un disegno sistematico che penalizza Lecce a vantaggio di altri territori. Disegno al quale ci opporremo con forza, a difesa dei lavoratori a rischio e del diritto a conservare sul nostro territorio presìdi e servizi che si vogliono dirottare, come sempre, in direzione di Bari”.