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Lecce che succede? Il Torino passeggia al Via del Mare

È crisi per il Lecce che si fa battere in casa dal Torino con due gol subiti in tre minuti di gara. Partita segnata già dopo il primo quarto di gara perché il Lecce non è stato capace di rendersi veramente pericoloso dalle parti di Milinkovic Savic. Quella salentina è stata, anche oggi dopo Milano, una squadra abulica in fase offensiva e troppo compassata nel possesso, fatto di giri palla lenti e poco utili. Con il vento di tramontana che soffiava a fare nella prima frazione di gioco, i giallorossi non sono stati capaci mai di andare al tiro da fuori, cosa successa anche quindici giorni fa contro il Sassuolo.

Baroni che alla vigilia aveva manifestato un po’ di nervosismo per la condizione psicofisica della squadra, ripropone Gallo a sinistra dopo il turno di pausa per il ragazzo nella trasferta di San Siro. A centrocampo torna Blin mentre sono confermati i tre in avanti, Di Francesco, Ceesay e Strefezza.

Il Lecce parte con un pressing alto per evitare di far giocare il Torino dal basso. I giallorossi hanno un maggior possesso della sfera ma le conclusioni scarseggiano sebbene il vento agevolerebbe il tiro da fuori. Al 20’ passa invece il Torino con uno schema da palla da fermo. Punizione dal lato destro della metà campo che sorprende i ragazzi di Baroni. La difesa scala male e sul cross in area, Singo è completamente solo e batte Falcone.

Dopo due minuti è raddoppio per gli ospiti. Radonjic supera in velocità Baschirotto e serve al centro dove Sanabria segna con facilità. E’ praticamente la fine del match perché il Torino appare meglio messo in campo mentre il Lecce non ha idee differenti da quelle canoniche.

Nella ripresa Baroni prova a cambiare marcia con l’innesto di Oudin per uno spento Di Francesco e Colombo per Ceesay. L’attaccante scuola Milan gioca sicuramente meglio del suo compagno di reparto, ma la musica cambia poco anche perché Oudin sembra l’eterno incompiuto. L’esterno francese sbaglia sempre scelta negli ultimi sedici metri e a volte torna troppo spesso verso la metà campo.

Sarà per questo che alla mezz’ora del secondo tempo, Baroni schiera proprio Oudin a centrocampo per dare più movimento ad un reparto che ha perso anche Hjulmand per un problema all’occhio. Il Lecce negli ultimi minuti conquista solo calci d’angolo mentre i tiri vengono tutti ribattuti dal muro difensivo granata.

Alla fine del recupero il Lecce può solo certificare una crisi di gioco oltre che di risultati. I giocatori stanno vivendo un periodo di forma non eccellente e questo incide su di un gruppo non eccelso a livello tecnico dalla cintola in su. A Firenze prima della sosta per le Nazionali servirà una migliore tenuta atletica soprattutto di calciatori come Strefezza, Gonzalez e Di Francesco se si vorrà tener testa alla Fiorentina.

Unica nota positiva della giornata è il tributo a Beto Barbas e a Pedro Pablo Pasculli, i primi stranieri in A dei giallorossi. Il loro giro di campo con indosso la maglia e i loro nomi scritti dietro ha fatto emozionare. Meno quella indossata dai calciatori in celebrazione dei 115 anni del calcio leccese. La maglia del 1991-92 ricordava una stagione cupa per il Lecce che si salvò solo all’ultima giornata in B, prima che Jurlano smantellasse il gruppo degli anni precedenti di A. Una maglia bella esteticamente, ma non certo fortunata mentre a questo Lecce ne servirebbe almeno un pochino per non incorrere in una caduta in classifica.

Photogallery a cura di Andrea Stella