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Attualità

Sottosegretario D’Eramo: “Dobbiamo correre più veloci della Xylella”

Sottosegretario D’Eramo: “Dobbiamo correre più veloci della Xylella”
La Redazione
3 Febbraio 2023 18:04
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MARTANO – “Questa battaglia si vince se si punta tutti insieme allo stesso obiettivo. Dobbiamo essere in grado di correre più veloci della Xylella per evitare la sua diffusione”. Lo ha dichiarato il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Luigi D’Eramo, intervenendo questa mattina a Martano nel Salento, al convegno  ‘Ulivi, il futuro è adesso’,  organizzato da Olivami, l’associazione che promuove l’adozione degli alberi d’ulivo. “Per intervenire tempestivamente – ha aggiunto il sottosegretario – “è strategica la ricerca che va potenziata sul controllo del vettore del batterio, in particolare della sputacchina, con un’azione combinata allo studio dei cambiamenti climatici. E la creazione di una piattaforma internazionale consentirebbe ai ricercatori un rapido scambio di informazioni e di risultati”. D’Eramo ha poi ricordato come nell’ultima manovra Il Governo abbia “già stanziato 225 milioni per l’innovazione tecnologica, 30 milioni alla ricerca e sperimentazione in campo agricolo e in precedenza 20 milioni erano stati destinati alla lotta degli agenti patogeni”.

A 10 anni dalla sua prima comparsa la Xylella ha distrutto 21 milioni di piante in provincia di Lecce e avanza verso i comuni del sud est barese, ecco perché l’assessore regionale Donato Pentassuglia ha sottolineato, nel suo intervento, l’impegno della Regione Puglia a semplificare i procedimenti amministrativi e snellire la burocrazia. “I 300 milioni stanziati per il DAJS, dal precedente governo,  non sono sufficienti e coprono solo un terzo delle esigenze del territorio salentino,  ne servirebbero altri 900 e soprattutto occorre mettere mano alle norme per garantire ristori anche ai piccoli proprietari. Non basta reimpiantare un ulivo, occorre diversificare le colture. L’agricoltura, ha evidenziato Pentassuglia, ha bisogno di acqua e nel mese di marzo renderemo fruibile la diga Pappadai”.

Sul problema dell’irrigazione nelle campagne l’assessora all’ambiente Anna Grazia Maraschio ha risposto alle sollecitazioni dei sindaci di Martano Fabio Tarantino  e di Carpignano Salentino Mario Bruno Caputo, assicurando la verifica dell’iter amministrativo sull’acquedotto rurale, costruito da vent’anni e ancora non messo in funzione. Maraschio ha ribadito l’importanza della biodiversità: “porteremo avanti il progetto boschi di Puglia per restituire un polmone verde al Salento. La Xylella infatti non ha colpito soltanto il mercato olivicolo, e quindi l’economia, ma ha portato alla desertificazione dei territori”. Desertificazione che non può colpire anche il patrimonio culturale, ha spiegato l’On. Roberto Marti, presidente della settima commissione del Senato ‘Cultura, pubblica istruzione e spettacolo’, “insieme al ministro della Cultura Sangiuliano e di concerto con il presidente Emiliano, abbiamo finanziato i Carnevali raddoppiando la dotazione, così come per La Notte della Taranta abbiamo individuato risorse per sostenere le Fondazioni che con il solo contributo regionale non possono operare 365 giorni all’anno”.  La Fondazione Notte della Taranta insieme ad Olivami ha infatti realizzato il primo Parco degli Ulivi dedicato agli artisti con 1500 piante adottate.

Olivami nel suo primo anno di attività ha consentito la piantumazione di 25.000 ulivi e donato 5000 piante ai piccoli agricoltori. Il presidente di Olivami Alessandro Coricciati, ha chiesto al Governo e alla Regione Puglia di partecipare a tutti i tavoli che riguardano l’olivicoltura ponendo l’attenzione sulle richieste dal basso: “i piccoli contadini sono invisibili e dopo la tragedia della xylella non hanno voce e non possono essere abbandonati. Chi decide di piantare un ulivo non ha alcun aiuto nella conduzione della pianta che prima di essere fortemente produttiva ha bisogno di cure come un bambino”. Anche Coricciati ha chiesto alla Regione di sbloccare subito l’Acquedotto Rurale di Carpignano, “un’opera incompiuta che da vent’anni aspetta di essere utilizzata e che è costata quasi 5 milioni di euro”.

Le associazioni agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, e Confcoopertaive, Camera di Commercio, Arif, Dajs, Dop Terra d’Otranto, sono state tutte d’accordo sulla richiesta di aprire un tavolo di coordinamento tra Governo e Regione per snellire la burocrazia e monitorare l’utilizzo dei fondi PNRR.

Il Convegno ha rappresentato un vero e proprio tavolo di confronto aprendo a nuove sinergiche collaborazioni tra le parti intervenute a partire dal sostegno dell’Università del Salento che ha sostenuto fin da subito il progetto OLIVAMI. “Senza ricerca anche l’agricoltura non può vincere la sfida del futuro”, ha detto Massimo Monteduro delegato alla sostenibilità di Unisalento.

Il convegno

I lavori sono stati introdotti dall’On. Roberto Marti, presidente della 7ª  commissione permanente del Senato (Cultura, patrimonio culturale, spettacolo e pubblica istruzione) e dal professor Massimo Monteduro delegato alla sostenibilità di UniSalento, con i saluti di Mario Vadrucci  presidente CCIAA Lecce, Fabio Tarantino sindaco di Martano, delegato alle politiche ambientali della Provincia di Lecce  e Mario Bruno Caputo, sindaco di Carpignano Salentino.

Presenti gli assessori regionali Anna Grazia Maraschio (ambiente) e Donato Pentassuglia (agricoltura) che hanno illustrato tutte le iniziative in campo per contrastare il batterio Xylella e lo stato dei luoghi sulla riforestazione del Salento.

E’ seguito il dibattito aperto ai rappresentanti del settore  con la partecipazione di Mario Vadrucci – CCIAA, Santo Ingrosso – Confcooperative Lecce, Benedetto Accogli – CIA, Adriano Abate – Confagricoltura, Stefano Morano – Copagri, Aldo De Sario e Pietro Piccioni – Coldiretti, e Francesco Ferraro – Arif, Pantaleo Piccinno – Dajs, Giovanni Melcarne – DOP Terra d’Otranto.

A chiudere i lavori l’On. Luigi D’Eramo, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

L’incontro è stato moderato dal giornalista Marcello Favale.

I numeri di Olivami 

L’Associazione Olivami in 12 mesi, grazie all’adozione degli ulivi, ha piantato 25.000 alberi tra Carpignano Salentino e Martano e realizzato 51 giardini aziendali richiesti dalle imprese private. 11.000 gli ulivi adottati, 75 i terreni rigenerati, 15.000 litri di olio prodotto dalle nuove piante, spediti in Italia e all’estero. Sono numeri straordinari che hanno fatto guadagnare ad Olivami il podio tra le startup premiate da Banca Sella e Università del Salento. Un progetto innovativo per il rilancio dell’economia e del territorio salentino che ha già permesso di creare 15 nuovi posti di lavoro e donare 5000 ulivi ai contadini proprietari di piccoli poderi.  Quella di Olivami è anche una sfida di tutela ambientale: basti pensare che i nuovi ulivi piantati hanno contribuito alla riduzione di 6,6 milioni Kg/CO2.

Crowdfuding

Sono 51 le imprese pubbliche e private che hanno adottato alberi nel Salento tra le quali anche  Fondazione La Notte della Taranta, Fondazione Ronald McDonald, Banca Sella, Il Giro dei Venti di Sergio Filograna e GreenUp. Per ogni ulivo che viene adottato, Olivami ne pianta uno di nuova generazione tollerante al batterio Xylella. Gli ulivi saranno condotti da agricoltori che hanno deciso di aderire al progetto. È possibile effettuare l’adozione direttamente dal sito web dell’associazione www.olivami.com, selezionando la quantità e la specie di alberi che si vuole adottare. Aderendo all’iniziativa si riceverà un’e-mail di conferma riportante tutte le caratteristiche dell’ordine e il certificato di adozione. Per il secondo anno di attività OLIVAMI lancia la campagna di crowdfunding. “Con il micro finanziamento dal basso, spiega il direttore Simone Chiriatti, la nostra start up può continuare ad investire nell’olivicoltura salentina con la piantumazione degli alberi e con l’assistenza ai piccoli agricoltori nella riforestazione degli oliveti devastati dal  batterio Xylella. Il nostro obiettivo è estendere il nostro modello all’intero Salento soprattutto nei comuni più colpiti”.

Per partecipare al crowdfunding basta un clic su: https://www.olivami.com/crowdfunding/

Xylella da fermare 

Negli ultimi 5 anni la Xylella ha distrutto oltre 21 milioni di ulivi nel Salento, cancellando così anni e anni di sacrifici di migliaia di agricoltori e la principale fonte di compensazione di CO2 della Terra d’Otranto. La prima scoperta del patogeno batterico risale a ottobre 2013, prima segnalazione del batterio in Europa. Da allora la sua presenza è stata segnalata anche in Francia, Spagna e Portogallo (Fonte: EFSA).  A distanza di 10 anni, la Xylella fastidiosa ha raggiunto la provincia di Bari con gli ultimi esemplari infetti rilevati nella zona cuscinetto nell’area del comune di Castellana Grotte. Dopo aver lasciato un paesaggio di desolazione nel basso Salento, la Xylella ha raggiunto sia la provincia di Brindisi che quella di Taranto, infettando anche gli ulivi monumentali della Piana di Ostuni, per arrivare nelle zone dei comuni a sud di Bari.

Con delibera 1886, del 12 dicembre del 2022, la Regione Puglia ha approvato il  “Piano d’azione per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa in Puglia” per il biennio 2023-2024, che prevede misure di eradicazione e contenimento e strategie di controllo dei vettori.  Lo stesso Piano autorizza, nella zona infetta dell’area delimitata  ‘Salento’,  ad eccezione della zona dove si applicano misure di contenimento, l’impianto di piante come olivo, varietà Leccino e FS17 (Favolosa) in quanto risultate resistenti/tolleranti a Xylella fastidiosa. Il fenomeno – stando a un’indagine conoscitiva condotta dalla Commissione agricoltura della Camera e pubblicata il 28 marzo scorso – ha interessato circa 750 mila ettari grazie alla velocità con cui si diffonde il batterio da pianta a pianta,  a opera di un insetto molto comune, la «sputacchina» (Philaenus spumarius) di difficile controllo.

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