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Cassandro, profeta del lavoro. «Sono qui per crescere»

Tommaso Cassandro è un predestinato. Scelto a quindici anni da Pantaleo Corvino per il vivaio del Bologna, aveva ricevuto dal direttore dell’Area tecnica la profezia che sarebbe arrivato in A ed oggi la sua presentazione in maglia giallorossa è il coronamento di anni di duro lavoro.

«Sarebbe irreale se dicessi che su Cassandro abbiamo fatto un lavoro di scouting» Afferma Corvino in sala stampa, coadiuvato da Stefano Trinchera. «E’ un calciatore che conosco da otto anni anche se lo presi nel ruolo di centrocampista. Adesso va a colmare la lacuna sulla destra del settore difensivo visto che Baschirotto si sta facendo valere in un’altra zona della difesa.»

Ed è proprio Federico Baschirotto che Cassandro vuole imitare nel percorso di crescita. Entrambi veneti e alla prima esperienza in A, il neo acquisto giallorosso si dimostra davanti ai microfoni intelligente e proiettato alla nuova sfida. «Baschirotto lo conosco bene sin dallo scorso torneo. E’ un ragazzo che ha dimostrato che con il lavoro si può giungere ai livelli più alti del calcio nazionale. Anche per me il lavoro è tutto e voglio dimostrare a mister Baroni di poter essere di aiuto. Nella primavera del Bologna ho giocato da centrale, quindi, all’occorrenza posso anche giocare lì, ma sono un esterno che si adatta anche a sinistra.»

La duttilità è sicuramente una delle migliori qualità che possiede l’ex Cittadella. Oltre a queste c’è la professionalità visto che, pur in procinto di cambiare maglia, ha giocato da protagonista con i veneti sino a sabato scorso. «Si parlava di un mio trasferimento sin dalle prime battute del calciomercato invernale, ma finché sono solo voci a circolare, io penso al campo. A Cittadella stavo bene, ero arrivato l’anno in cui affrontammo il Venezia di Maleh in finale per andare in A e anche lo scorso anno sono stato protagonista. Speravo che il Bologna facesse valere il diritto di ricompra, ma i felsinei hanno fatto una valutazione differente. Il numero di maglia 84? E’ il risultato di un mix di date legate ai miei genitori.»

Il ragazzo non si è perso d’animo, disputando una buona prima parte di stagione in cadetteria sino alla chiamata del Lecce. «L’approdo in A non lo chiamerei sogno perché quando hai dalla tua l’etica del lavoro nessun traguardo è precluso. Adesso che sono qui voglio migliorare soprattutto sul colpo di testa e nel modo di giocare la palla. Voglio crescere.»

In ultimo Cassandro ha ottime parole per la sua nuova squadra e per i tifosi. «Ho visto diverse partite del Lecce, anche l’ultima contro il Milan, e posso dire che trovo un gruppo ben amalgamato con una idea di gioco ben precisa. La classifica l’ho guardata prima di arrivare, ma come dice il mister dobbiamo restare con i piedi per terra. Ad agosto giocai al Via del Mare con il Cittadella e devo ammettere che fummo fortunati nel passare il turno in un momento della stagione dove le rose si stanno formando e dove nessun risultato è scontato. I tifosi? Sono calorosi. La prima volta in questo stadio ho capito subito di quanto ci tengano alla squadra e da me avranno sempre l’impegno massimo. Gli errori potranno esserci, ma non mancherà mai la voglia di dare tutto in campo.»