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Un modesto Lecce si ferma al palo. vince la Juve

Sconfitta di misura per il Lecce che ancora una volta fallisce l’appuntamento con la vittoria interna. Contro una Juve rimaneggiata e con diversi giovani, i giallorossi hanno dimostrato di non vivere un buon momento, visto che l’unico pericolo per Szcezesny è arrivato a un minuto dalla fine in una fase in cui si provava a raddrizzare il match, sbloccato in precedenza da un bel gol del giovane Fagioli.

La squadra leccese appare in una fase d’involuzione con i giocatori che vivono di improvvisazione piuttosto che di giocate collaudate. Contro una Juventus lontana parente di quella vincente di qualche anno fa, il Lecce non ha approfittato degli spazi lasciati dalla mediana bianconera per creare scompiglio alla difesa, priva oggi di Bonucci (in panchina) e Bremer (infortunato). Ceesay si è dannato l’anima, come sempre, ma ha bisogno di più supporto visto che da solo non riesce a far salire il baricentro della squadra per la pochezza tecnica che lo accompagna. Strefezza ci ha messo qualità, ma senza movimento dei compagni, è difficile che possa creare pericoli.

Analizzando l’undici titolare, Baroni decide di affrontare la Juventus con Oudin in campo e Banda in panchina. A centrocampo Blin è la novità al fianco dei confermatissimi Hjulmand e Gonzalez. Ad un possibile utilizzo di Umtiti è ancora preferita la coppia Baschirotto-Pongracic.

Il primo tempo fa emergere i limiti delle due squadre che non hanno un centrocampo mobile. Il Lecce soprattutto vive di improvvisazione con Blin e Hjulmand più attenti nella fase di non possesso, mentre Gonzalez non riesce a pungere come in altre occasioni. Ne scaturisce un possesso sterile che non porta a nessun tiro e ad un solo cross che fa sussultare il numeroso pubblico del Via del Mare. Dall’altra parte la Juve si fa vedere in avanti soltanto dalla metà del tempo con un tiro-cross di Cuadrado intorno alla mezz’ora e con Rabiot che negli ultimi minuti di gara sporca in guantoni di Falcone.

Il secondo tempo si apre con una conclusione velleitaria di Gendrey, ma da questo momento il Lecce si abbassa e lascia il campo agli uomini di Allegri. Juve pericolosissima al minuto otto dopo con una azione avvolgente che porta Milik solo in area. Per fortuna del Lecce il polacco sbaglia il colpo di tacco e Falcone para a pochi centimetri dalla linea di porta. E’ questo il momento più difficile per i ragazzi di Baroni con errori grossolani in difesa, soprattutto di uno spaesato Pongracic.

La Juve ci prova con Milik al 19’ che impegna Falcone e con Kean di testa al 22’ che sbaglia la girata. Baroni prova a cambiare qualcosa inserendo Banda e Askildsen, ma il Lecce rinuncia al gioco e poco prima della mezz’ora gli ospiti passato. In gol va Fagioli, entrato ad inizio di tempo con un tiro a giro degno di un colpo di biliardo che tocca prima il palo e poi termina in gol.

Palo rete da una parte, palo fuori dall’altra parte quando Hjulmand al 44’ si inventa un diagonale sulla respinta di un corner per l’unico vero tentativo in porta dei giallorossi. In questi minuti la Juve appare alle corde e fa aumentare il rammarico per una partita giocata troppo sulla difensiva da parte di Baroni che nella disperata ricerca del pareggio butta nella mischia Colombo e Rodriguez nei minuti conclusivi del match.

Alla fine è sconfitta che fa il paio con la brutta prestazione di Bologna. Questo Lecce se vuole davvero salvarsi dovrà cambiare marcia e provare a fare calcio.