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Espulsione (inesistente) e rigore contro: il Lecce cede con onore alla Roma

ROMA –  Il Lecce perde di misura a Roma in una partita condizionata dalle decisioni arbitrali. L’arbitro Prontera (originario salentino) ha infatti espulso Hjulmand e concesso un rigore a favore della Roma, che così ha vinto per 2 a 1. I giallorossi leccesi anche questa volta non hanno concesso più di un gol di scarto agli avversari, ma in questo caso è ancora più amara la sconfitta perché condizionata da scelte molte dubbie della direzione di gara.

Baroni sceglie Umtiti al posto di Pongracic per la sfida dell’Olimpico mentre conferma il centrocampo inziale della sfida di sette giorni fa contro la Cremonese. L’inizio del Lecce è da incubo visto che gli uomini di Mourinho premono sull’acceleratore e già al 5’ trovano il gol con un colpo di testa di Smalling che sovrasta Gendrey e trafigge Falcone.

I minuti successi allo svantaggio sono i più difficili per i ragazzi di Baroni che potrebbero capitolare in almeno due altre occasioni. Pian piano il Lecce prova a uscire dal guscio difensivo, ma al 21’ sembra giungere la parola fine al match con l’esplusione di Hjulmand per l’intervento del Var. Nell’occasione il danese entra con la gamba alta, ma in una situazione in cui sia lui sia Belotti vanno in scivolata a contrasto della sfera. L’arbitro Prontera prima non fischia nulla poi, richiamato al video, decide per il cartellino rosso, molto dubbio anche nel rivederlo dal monitor.

L’episodio negativo galvanizza il Lecce che comincia ad affacciarsi nella metà campo avversaria. A 6’ dall’intervallo arriva l’insperato pareggio con una conclusione dal cuore dell’area romanista di Strefezza. Il calciatore brasiliano è abile a sfruttare un passaggio arretrato di Ceesay e a concludere in rete con un tiro rasoterra che non dà scampo a Rui Patricio.

Negli ultimi minuti del primo tempo il Lecce contiene la reazione della Roma ed è Falcone a dover impegnarsi con una parata non facile. In questo frangente da notare anche una punizione dal limite di Askildsen che non crea imbarazzi. Il norvegese, con l’uscita di Hjulmand è la chiave del centrocampo giallorosso in 4-4-1 che porta a casa alla fine della frazione un importante pareggio.

Agli albori del secondo tempo arriva l’episodio che determina i punti in palio. Azione romanista in area di rigore leccese e Askildsen tocca appena Abraham, entrato ad inizio di ripresa, in un movimento che fa capire di voler togliere la gamba prima del contatto. Per Prontera è rigore e naturalmente in questi casi il Var non interviene in quanto non può incedere sull’entità del contatto.

Dybala dal dischetto segna il vantaggio, infortunandosi sul tiro. Da questo momento in poi il Lecce soffre pochissimo, con Falcone che deve dire di no solo in un paio di occasioni, mentre dall’altra parte il Lecce non crea grandi grattacapi alla Roma, mantenendo tuttavia il minimo svantaggio.

Alla fine è sconfitta, ma i ragazzi di Baroni possono dirsi contenti per una prestazione coraggiosa in inferiorità numerica per più di settanta minuti di gara contro una Roma che sulla carta vale molto più della rosa giallorossa. L’espulsione di Hjulmand e il rigore sono stati i momenti chiave che fanno capire come il Lecce abbia avuto a sfavore ogni decisone arbitrale. Viene spontaneo dire come la squadra di Sticchi Damiani sia davvero sfortunata con gli arbitri, sperando che tali scelte ostili non dipendano dalle precedenti lamentele della dirigenza giallorossa.

Il Lecce con questa sconfitta non muove la classifica, ma è ancora fuori dalla zona retrocessione e lunedì dovrà provare contro la Fiorentina a vincere il primo match interno della stagione.