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Lecce, il buio dopo Strefezza. In Coppa passa il Cittadella

LECCE – Ancora una sconfitta per il Lecce contro il Cittadella. I giallorossi giochicchiano per settanta minuti e poi crollano fisicamente e nel punteggio contro quella che ormai è la loro bestia nera conclamata. Si sapeva che il Lecce di Baroni in questo momento ha problemi in rosa dopo lo stravolgimento totale della campagna acquisti estiva, ma francamente ci si aspettava qualcosa in più almeno a livello fisico a pochi giorni dalla sfida all’Inter.

Per questo primo turno di coppa, Baroni schiera, come annunciato alla vigilia, Blin da difensore centrale. A centrocampo c’è spazio dal primo minuto per Bistrovic come in attacco Di Francesco gioca dal primo minuto. Il tridente offensivo è completato dal neoacquisto Ceesay e da Strefezza.

L’inizio è di sofferenza per i giallorossi che subiscono la verve dei veneti, i quali vanno al tiro in tre occasioni nel giro di tre minuti. La prima vera occasione per il Lecce arriva al 12’ con un tiro di Strefezza da dentro l’area che si perde a lato. Al 20’ Dermaku sbaglia l’intervento, ma Antonucci non ne approfitta. Il giocatore albanese però si fa male ed è costretto ad uscire. Al suo posto entra Baschirotto con Gendrey che viene spostato al centro per una inedita coppia di centrali insieme a Blin.

Il resto del primo tempo non ha grandi sussulti con i giallorossi che hanno solo una grande occasione con Di Francesco, fermato dall’uscita di Kastrati, su di un assist al bacio di un buon Bistrovic. Il croato è sicuramente il miglior innesto nella formazione giallorossa che dipende come l’aria da Strefezza. E’ solo il brasiliano a dar ritmo ad una squadra che manca di peso in avanti visto che Ceesay si fa notare solo per l’impegno.

Il secondo tempo inizia come il primo con il Cittadella meglio in campo e pericoloso in almeno tre occasioni. Il Lecce si sveglia solo intorno al quarto d’ora. Prima Strefezza si procura una punizione dal limite che Bistrovic sciupa tirando sulla barriera. Poi è lo stesso brasiliano a finalizzare una buona azione di Di Francesco sulla sinistra per il gol del vantaggio.

Quando la partita sembra nelle corde dei giallorossi al 72’ arriva il pareggio del Cittadella con l’ex Asencio che anticipa Falcone in uscita. La rete subita atterra un Lecce che intanto aveva messo forze fresche sul malandato terreno di gioco del Via del Mare. Erano entrati Colombo, Listkowski e Gonzales. Nessuno dei tre è riuscito ad incidere  in questo frangente di gara e prima della fine dei tempi regolamentari sono gli avversari ad andare più vicini al gol qualificazione. Gol che arriva dopo due minuti nei tempi supplementari con Tounkara che trafigge Falcone. Il giocatore senegalese raddoppia al 10’ e chiude di fatto la qualificazione.

Colombo nel recupero del primo tempo supplementare segna il gol del 2 a 3 su assist di Hjulmand che dà ancora speranze ai giallorossi che nel secondo tempo provano l’assalto alla difesa veneta e la più grande occasione arriva sui piedi di Di Mariano, ultimo ad essere mandato in campo da Baroni. Purtroppo la sua conclusione a colpo sicuro e respinta da un miracolo di Kastrati. Proprio nel recupero si perde di pochissimo a lato la conclusione a colpo sicuro di Colombo e così si spengono le speranze del Lecce di andare ai rigori.

Il Lecce ha meritato di uscire perché troppo indietro di preparazione e perché Baroni ha lasciato in panchina per troppo tempo uomini che in B hanno fatto la differenza. Quando è entrato in campo Calabresi sulla fascia e Di Mariano in attacco, la squadra ha fatto di più rispetto a giocatori come Baschirotto e Listkowski che non sembrano pronti per giocare in A. Dei nuovi acquisti importante è stato l’apporto di Bistrovic ed infatti quando è uscito, il centrocampo giallorosso ha mostrato lacune clamorose.

Al di là della necessità di due centrali (Dermaku e Gendrey sono usciti per infortunio e bisognerà capire se potranno essere disponibili per l’Inter al pari di Tuia), questa squadra sembra incompleta con troppi elementi giovani e pochi calciatori che possano portare esperienza in A. Ad oggi il Lecce è dipendente da Strefezza e Hjulmand tra i ragazzi della promozione, mentre come uomo di esperienza per la A c’è solo Di Francesco, oggi autore dell’assist per il gol dell’illusorio vantaggio. Davvero troppo poco se poi due elementi come Calabresi e Di Mariano sono stati messi sul mercato per far giocare Baschirotto e Listkowski.

Ultimo punto di riflessione spetta al ruolo di punta. Ceesay e Colombo oggi non hanno fatto granché. Colombo ha segnato e sicuramente ha la stoffa per giocare ad alti livelli, ma appare troppo leggero nei contrasti e a volte gioca lezioso. Quanto all’attaccante del Gambia c’è poco da dire se non che ci mette impegno, ma sembra che più di tanto non possa dare. Il campionato svizzero è tutt’altra cosa e se pensiamo che lì è esploso solo a 27 anni dopo stagioni anonime, i dubbi sulla sua utilità si fanno più consistenti. Una punta più forte di questi due sembra davvero indispensabile se si vogliono alimentare speranze di promozione.