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Mencucci, esperienza al servizio del Lecce per una A virtuosa. A breve incontro Corvino-Baroni

Giornata di novità in casa Lecce con il club che ha già stabilito il budget del prossimo anno e nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra Corvino e Baroni per capire se continuare insieme. Intanto la società giallorossa non si prende neppure una breve pausa e cerca di anticipare le mosse per una stagione vincente nel massimo torneo nazionale.

In chiave di miglioramento, i soci hanno deciso di avvalersi di una figura importantissima in un club di calcio che voglia avere un futuro roseo. E così il Lecce avrà da giugno un nuovo Amministratore Delegato con la scelta che è caduta sul dottor Sandro Mencucci La voce circolava ormai da tempo e oggi è stato il momento delle presentazioni per il sessantunenne nativo di Firenze.

«Siamo subito ripartiti.» Ha dichiarato il presidente Saverio Sticchi Damiani presentando il nuovo arrivato. «E lo abbiamo fatto mettendo sotto contratto un uomo di assoluto valore con una grande esperienza a livello internazionale. Conosco Sandro da anni per motivi extracalcistici e lo stimo tantissimo.»

Già collaboratore esterno del club lo scorso anno, Mencucci sarà nominato dal cda il prossimo 26 maggio per ricoprire un ruolo importante che al Lecce mancava dai tempi di Fenucci. Il nuovo ad dei giallorossi è stato l’uomo di riferimento della famiglia Della Valle durante i loro 17 anni di presidenza della Fiorentina, nei quali portarono i viola dalla C2 alla Champions. In seguito Mencucci ha avuto una esperienza in Inghilterra con il Leeds ed ora è pronto a tuffarsi nell’avventura targata Lecce. «Ho da sempre avuto simpatia per la città e la squadra e sono felice di venire qui per mettermi al servizio del club. Non vedo l’ora di adattarmi alla vostra mentalità per essere ancora più integrato in questa famiglia. Qui i soci sono tutti eccezionali e proveremo a far combaciare i risultati sportivi con quelli finanziari.»

Sulla necessità di una programmazione virtuosa in vista del nuovo difficile torneo, è stato molto chiaro Sticchi Damiani. «Il Lecce non era stato mai abituato ad avere debiti e vogliamo tornare ad essere in equilibrio in un mondo dove per molti è quasi naturale avere passivi di bilancio. Il Lecce sarebbe tra le squadre più virtuose della A anche senza una programmazione oculata, ma noi ci teniamo a combinare la salvezza con un miglioramento dei conti, come fatto del resto in questa stagione. Rispetto all’ultima A giocata dobbiamo tenere conto del Covid che ha fatto perdere tanti soldi al calcio.»

Il concetto è ribadito da Mencucci che parla di come opererà dai prossimi giorni. «Il risanamento del club passa da un lavoro certosino e non veloce. Un club di calcio deve tener conto di tante regole dal punto di vista finanziario al punto che servirebbero molti più uomini, ma avrò a disposizione persone competenti come la dottoressa Carrozzo e il dottor Mercadante che in questi anni hanno già fatto un lavoro egregio.»

Per Mencucci sarà determinante il ruolo di Pantaleo Corvino che lui ha già avuto a Firenze. «La filosofia di Corvino sarà fondamentale per dare linfa al club dal punto di vista finanziario. Dovremo avere la capacità di alzarci presto e arrivare a scovare talenti prima degli altri. Corvino ha condotto la Fiorentina in Champions battendo realtà con budget molto più ampi dei nostri. Qui a Lecce dobbiamo essere più realisti ma ciò non significa che non si possa competere con club che sono in A da più anni. Quest’anno prenderemo intorno ai 30 milioni di Euro, una cifra che è molto inferiore rispetto ai club piccoli che vengono promossi nella Premier inglese, ma sappiamo di poterci giocare le nostre carte.»

Mencucci strizza l’occhio anche al sociale, visto che alla Fiorentina è stato lui a promuovere la collaborazione con Save the children, una organizzazione no profit in aiuto dei bambini africani. «Quella è stata un’esperienza unica che ci ha visto aiutare tanti bambini e lo abbiamo fatto rinunciando ai soldi dello sponsor principale. Questa società è aperta a queste iniziative e sicuramente se il Lecce dovesse restare in A per più di un anno, situazioni simili potrebbero concretizzarsi. Ci sono tanti bambini che amano il calcio e dobbiamo dimostrare che ci teniamo ad un mondo migliore.»

Foto a cura di Andrea Stella