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Corvino tuona contro Contini: «Una sceneggiata. Bisogna aprire un’inchiesta»

«E’ stata la pagliacciata di un tesserato che ha alterato Vicenza-Lecce.» Pantaleo Corvino va giù pesante a distanza di pochi giorni dal caos scatenato dall’incidente del petardo allo stadio Menti. Il direttore dell’area tecnica della società giallorossa aveva indetto ieri una conferenza stampa per parlare ai giornalisti in una settimana delicatissima per il Lecce e oggi ha tuonato come poche volte nella sua lunga carriera.

Corvino ha voluto accanto a lui il fido Stefano Trinchera ed in primis ha indicato la priorità degli interessi del Lecce. «La squadra è concentrata al massimo per la partita di venerdì contro il Pordenone e sono convinto che non deluderà così da prendersi quella Serie A che si è meritata per tutto l’arco della stagione. Già ieri all’allenamento facoltativo erano presenti tutti e c’è voglia di festeggiare con tutto il territorio che avrebbe meritato però di far festa in anticipo.»

Il direttore infatti torna a parlare del match di Vicenza, che il Lecce ha perduto dopo aver dominato a lungo. Causa scatenante del cambio di passo dei giallorossi è stata, a detta di Corvino, la lunga pausa dovuta alle cure occorse a Contini, stordito dall’esplosione di un petardo, lanciato o poggiato sul recinto di gioco per festeggiare il gol di Strefezza. «Premetto che tutta la società condanna la violenza e anche il modo di esultare attraverso il lancio di un petardo. Tuttavia siamo navigati nel mondo del calcio e siamo abituati a convivere con lo scoppio di petardi. Spero che si trovi il colpevole e sono convinto che non ci sia nessun coinvolgimento della società del Vicenza e degli steward sul campo. E’ evidente dalle immagini che il comportamento sleale è stato del portiere Contini e di altri giocatori del Vicenza che, pur a centrocampo, hanno iniziato a far gesti di stordimento. E’ stata una pagliacciata con il tesserato portato in barella fuori, per giunta con un collare. Mi assumo le responsabilità di quanto dico e spero venga aperta una inchiesta federale per far luce sulla vicenda che ha interrotto il match, cambiandone indirizzo.»

Poi Corvino parla del comportamento del giudice e di come sia stata esagerata la valutazione dei media che hanno indicato l’ammenda di 10000 euro come lieve per la società giallorossa. «Contini era stato già al centro di un fatto del genere in un Crotone-Benevento di inizio stagione. Lì però non aveva subito nessuno stordimento pur trovandosi alla stessa distanza dallo scoppio del petardo, lanciato dai sostenitori sanniti. In quell’occasione vi era stato proprio un lancio sul terreno di gioco e non un petardo probabilmente appoggiato vicino le transenne, eppure il giudice ha comminato al Benevento la stessa somma imposta al Lecce. Il regolamento parla chiaro e il giudice è stato corretto.»

Per Corvino chi non è stato corretto è proprio Contini che ha condizionato anche le decisioni arbitrali. «Sono convinto che il Var sia stato suggestionato dal clima creato dalla lunga interruzione sia per il rigore sia per la ripetizione del tiro dal dischetto. Il Lecce se non ci fosse stata quella sceneggiata sarebbe già stato in A e lo dico non solo come dirigente ma anche come tifoso. Adesso dobbiamo solo pensare a vincere venerdì, ma è un peccato essere ancora incerti del nostro futuro quando avremmo potuto già festeggiare sabato dopo una partita che meritavamo di vincere.»

Intanto i giallorossi chiamano a raccolta i loro sostenitori per avere ancor più grinta nel preparare la sfida al Pordenone. Domani sera alle 19.30 i cancelli del Via del Mare si apriranno per rendere libero l’accesso all’allenamento dei ragazzi di Baroni.