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La spinta di Lecce per il caffè “patrimonio immateriale dell’Unesco”

LECCE – Il caffè è un pretesto per dire “ti voglio bene”. Ecco perché non è solo una semplice bevanda, ma un vero e proprio rito quotidiano. Lo sanno bene gli italiani che non riescono proprio a farne a meno.  E allora la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco del caffè espresso italiano – presentata lo scorso mercoledì a Roma nella sede del Ministero per le politiche agricole alla presenza anche di un testimonial d’eccezione, Lino Banfi – diventa un atto simbolico e irrinunciabile allo stesso tempo. Il 29 marzo, a Parigi, verrà portato all’esame della Commissione europea un apposito dossier. “E’ il penultimo step per ottenere questo prestigioso riconoscimento”, ha affermato Antonio Quarta, titolare dell’omonima torrefazione di caffè capace di identificarsi con un territorio, quello salentino, e di esprimere tradizione, culturale e socialità. Un percorso, “non privo di ostacoli”, iniziato otto anni e che ora vede vicino lo striscione del traguardo.

L’iniziativa – promossa dalla Regione Campania e dal Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale è stata presentata oggi a Lecce e contemporaneamente in altre dieci città che fanno parte del Consorzio (Milano, Torino, Trieste, Venezia, Bologna, Roma, Pescara, Napoli, Palermo e Modica) in occasione della “giornata nazionale del caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”.

Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale raggruppa 34 tra imprese ed enti che rappresentano il territorio nazionale, tra cui Quarta caffè e Ninfole caffè.

“In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della socialità che ci contraddistingue nel mondo. Una candidatura tanto più importante in un momento storico in cui le restrizioni della pandemia hanno penalizzato i rapporti sociali, molti dei quali avevano come cornice il bancone, o i tavolini all’aperto di un bar, davanti a un buon caffè italiano”. Così Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, ha annunciato nei giorni scorsi l’approvazione all’unanimità della candidatura, che è stata trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e che, in caso di una approvazione, il prossimo 29 marzo, sarà iscritta nella Tentative List per l’approvazione finale a Parigi.

Alla conferenza stampa di stamattina al 300mila di Lecce, hanno preso parte anche Salvatore Capone – deputato che assieme alla sottosegretaria Teresa Bellanova ha contribuito all’iter della candidatura – e il prefetto Carlo Schilardi.

Tutti gli appassionati del caffè italiano potranno sostenere la candidatura votando sul sito https://www.ritodelcaffe.it/, oppure nella sezione news del portale di Quarta Caffè https://www.quartacaffe.com/news, sulla pagina dell’azienda https://www.facebook.com/CaffeQuartao attraverso il QR Code presente sul dépliant con disegno realizzato da Sergio Staino per l’occasione.