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Il Lecce sogna per un’ora. L’arbitro agevola il compito della Roma

ROMA – Il Lecce fa sognare i suoi tifosi per un’ora, ma poi soccombe per 3 a 1 alla Roma e alle decisioni arbitrali che lo fanno giocare nell’ultima parte di gara in 10 contro 11 contro i più quotati avversari.
I giallorossi salentini sono passati in vantaggio nel primo tempo grazie a un colpo di testa di Calabresi, ex di turno, ma poi hanno subito il pareggio dei romanisti prima della fine della frazione con Kumbulla.
Nel primo tempo Baroni schiera una formazione piena di seconde linee, ma il Lecce in questa prima parte di match non ha demeritato, frutto di un pressing asfissiante e di ripartenze ficcanti, segno che i giallorossi riescono a fare un gioco efficace al di là degli interpreti. In questa parte di gara buona la prova di Listkowski e Blin.
Nella ripresa Mourinho inserisce Zaniolo e l’attaccante fa la differenza con un assist per Abraham che con una sua staffilata ha portato in vantaggio la Roma al 10′ del secondo tempo. Poi Volpi, l’arbitro di turno, è salito in cattedra con due decisioni scellerate, ammonendo in pochi minuti Gargiulo e facendo rimanere i leccesi in dieci uomini per mezz’ora in un secondo tempo in cui Baroni aveva inserito Coda e Lucioni.
Nel finale di gara la Roma ha triplicato con Shomurodov ponendo fine al match e al sogno dei giallorossi di arrivare ai quarti di finale di Coppa Italia.