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“Ferzaneide”, Ozpetek si racconta nella “sua” Lecce

LECCE – Si è concluso ieri sera al Teatro Apollo di Lecce, il primo tour nazionale di “Ferzaneide-sono ia!” lo spettacolo solista del regista Ferzan Özpetek. Il debutto è stato a Roma, ad ottobre, seguito da tre repliche, prima di approdare a Milano, Firenze, Bari e chiudre con  Lecce, la città del cuore. “Mi avevano proposto Brindisi, ma io volevo tornare qui – ha raccontato Özpetek – perché amo questa città, è la mia casa”.

L’idea di un racconto personale, solitario è nato lo scorso anno durante il lockdown in collaborazione con Marco Balsamo. “Ho sempre raccontato i fatti miei, ma volevo trovare un modo diverso, più originale. Abbiamo realizzato una serata di prova con un pubblico di amici fino poi a decidere per 4 date”. Dopo il termine delle restrizioni sono state aggiunte nuove date, tutte andate sold out.

Ferzaneide è la storia personale del regista, dagli esordi professionali al presente, tra Turchia e Italia, intervallata da continui flashback sulla sua infanzia, il rapporto con i genitori, i primi amori, le grandi amicizie, le perdite importanti. Non soltanto un monologo, ma soprattutto una condivisione con il pubblico che viene spesso esortato a partecipare. Perfino le luci in sala rimangono soffuse e non spente, per consentire uno scambio e un coinvolgimento costante. Un’interessante alternanza di momenti commoventi, risate e spunti di riflessione non decisi a priori ma scaturiti dal ritorno alla mente di episodi salienti narrati con estrema naturalezza, accomodato su una semplice sedia, al centro del palco.

Dagli eventi più significativi ed emozionanti della sua esistenza Özpetek ha sviluppato le storie dei suoi romanzi e dei suoi film, come “Il bagno turco” che riporta sullo schermo, seppur con alcune varianti realizzate in corso d’opera, la prima esperienza del giovane Ferzan in un hammām e dell’amore passionale, intenso e travolgente, vissuto con un avventore. Un’opera prima non subito apprezzata, tanto da far vacillare le sicurezze del regista, ma che superato lo scoglio della critica francese ne ha decretato la consacrazione. “Mai ascoltare troppo i critici –  ha detto sorridendo – non bisogna farsi travolgere dalle opinioni degli altri”.

È uno spettacolo insolito, un viaggio nei sentimenti che culmina con un incoraggiamento a superare i pregiudizi e lavorare per inseguire i propri sogni. “Nella vita ho sempre fatto quello che volevo fare – ha concluso – e sono convinto che l’unica cosa che conta è impegnarsi per essere felici, sempre”.

Ferzan Özpetek ha girato a Lecce due film  “Allacciate le cinture” e “Mine vaganti” che testimoniano il grande amore per la città che gli è valso la cittadinanza onoraria nel 2010.