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Lecce granitico a Frosinone. Sono mancati solo i 3 punti

Un Lecce granitico esce con un solo punto dal difficile campo di Frosinone, ma con la consapevolezza di essere tra le squadre più forti del torneo cadetto. I giallorossi non hanno vinto per sfortuna e imprecisione, collezionando almeno quattro palle gol nitide, sebbene fossero in emergenza per l’assenza dagli undici titolari di Coda e la presenza in campo di un Di Mariano, condizionato da un problema alla caviglia. Dall’altra parte Gabriel non ha dovuto compiere neppure un intervento difficile, rischiando soltanto su di una conclusione nel recupero che è uscita di poco dopo una deviazione della difesa giallorossa.

Per questa sfida al vertice, Baroni decide di schierare Olivieri come attaccante centrale, dando seguito a quanto già visto nel secondo tempo della sfida contro il Parma, dove l’attaccante di proprietà della Juventus era stato proprio posizionato come riferimento centrale al posto di Coda. Per il resto, l’undici iniziale è quello che previsto alla vigilia.

Il Lecce nei primi venti minuti soffre il pressing e le azioni sugli esterni della squadra ciociara che si fa vedere soprattutto con Canotto, la scorsa estate vicinissimo al passaggio in giallorosso. In questo frangente, però, l’azione più pericolosa del match è proprio della squadra di Baroni con Gargiulo, servito alla perfezione da Barreca, che è ormai una certezza sulla sinistra. Il centrocampista ex Cittadella inventa un tiro a giro che scavalca il portiere di casa, ma che si infrange sulla traversa.

Nella seconda metà del primo tempo il Lecce prova a salire di giri, ma Strefezza non riesce ad essere brillante come in altre occasioni e Di Mariano centellina le sue sgroppate offensive. Si va al riposo senza grandi sussulti e con Gabriel che deve impegnarsi solo su di un retropassaggio avventato di Majer.

Ad inizio di ripresa è proprio lo sloveno a restare negli spogliatoi, mentre fa il suo ingresso in campo Bjoerkengren. Lo svedese è più dinamico e il centrocampo ne trae benefici come tutta la squadra che in questa seconda parte di match riesce ad avere un baricentro più alto.

Al quarto d’ora Baroni manda in campo l’acciaccato Coda e la squadra trova finalmente il riferimento offensivo tanto agognato. La spallata all’incontro Baroni prova a darla mandando in campo Rodriguez per Strefezza e negli ultimi quindici minuti di gara che il Lecce ha le sue migliori occasioni per vincere.

Coda viene servito sulla corsa da Gargiulo e tira di destro sull’uscita di Ravaglia. Il portiere frusinate è bravo nella deviazione e così sfuma la grande occasione per il vantaggio. La seconda grande palla gol arriva nel primo minuto di recupero su schema da calcio piazzato con Rodriguez che dà solo l’illusione della rete con una bella girata.

Nei quattro minuti assegnati il Lecce potrebbe vincere come perdere. Prima una conclusione da fuori di Tribuzzi, sfuggito ad un ingenuo Calabresi, viene deviata in corner da Dermaku, poi è Rodriguez in contropiede ad avere tutto il tempo per servire Di Mariano libero in area, ma si fa prendere dall’egoismo e fa sfumare quello che sarebbe stato il colpo da k.o.

Il Lecce alla fine esce dal match con un solo punto, ma le certezze di questa squadra iniziano ad essere tante, ad iniziare dalla coppia difensiva Lucioni-Dermaku oggi davvero insuperabile. Quando a gennaio arriverà una degna alternativa a Coda, i giallorossi potranno davvero essere completi per il salto di categoria.