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“Lopalco non può tirare i remi in barca”

“In un momento così delicato con la spada di Damocle di una quarta ondata di Covid, la Regione Puglia non può permettersi il lusso di rimanere senza la guida del suo esponente più prestigioso, delegato a garantire il diritto alla salute di tutti i pugliesi. L’assessore regionale dimissionario Pierluigi Lopalco, non può e non deve tirare i remi in barca ma, come un capitano, deverrebbe invece restare a bordo della nave della sanità pugliese in balia delle onde e impegnarsi a scongiurare scelte politiche scellerate, dettate dall’esigenza del consenso e dalla mania di detenere il potere e non dalla ragione di perseguire il bene comune. Non chiediamo al dottor Lopalco di fare il capro espiatorio né pretendiamo che faccia da parafulmine, ma lo invitiamo a usare il buon senso e di andare oltre all’amara verità che finalmente è venuta a galla ossia che esiste il pensiero unico del governatore di Puglia. Soprattutto lo invitiamo a dare seguito ai suoi programmi e alle tante linee guida che in tempo di Covid ha dispensato. Diversamente sorge spontaneo pensare che quelle posizioni erano labili e che se chiamati ad assumersi la responsabilità di quanto professato poi alle parole non seguono i fatti perché governare non è come dare un parere dietro una telecamera .Non si può recitare un giorno la parte del salvatore della patria e quello successivo dimenticarsene. Occorre trovare soluzioni adeguate soprattutto in un momento complicato dal virus e dalla crisi economico-sociale. Le divergenze e le incompatibilità con il governatore Emiliano dovevano essere affrontate prima non ora, anche a costo di “salire in cattedra” come uno scienziato sa fare. È ormai diffusa la consapevolezza che questo sistema ,instaurato e collaudato dispoticamente dal governatore Emiliano, fa acqua da tutte le parti.

Se per meri interessi politici si arriva a questo pare chiaro che il futuro della nostra regione sarà fallimentare. La buona politica , Presidente, non basta professarla su Canale 5, bisogna concretizzarla in Aula con le idee giuste ma soprattutto con gli uomini giusti”.