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“Lasciami dire”, il nuovo libro di Anna Rita Favale

LECCE – Si intitola “Lasciami dire” il primo romanzo di Anna Rita Favale, giornalista salentina, edito da Edizioni Esperidi. Il libro, un’autobiografia, è la storia dell’amore tra l’autrice e il marito, nato per caso e lasciato crescere nonostante le avversità causate da stereotipi e costruzioni mentali ancora parecchio radicati, soprattutto all’interno di una piccola comunità fortemente cattolica.

La protagonista Anna Rita, giornalista, donna solare e impegnata in parrocchia e nel sociale, conosce Giovanni, stimato avvocato, uomo serio ed elegante. Quella che dovrebbe e potrebbe essere una storia d’amore libera e serena, inizia muovendo piccoli e incerti passi a causa di ciò che, per la società “civile”, invece, parrebbe d’ostacolo: una non trascurabile differenza d’età, lo status di divorziato di lui, il forte legame al mondo cattolico di lei.

Il racconto prende vita durante la seconda ondata pandemica, dalla volontà della giornalista e scrittrice di rendere omaggio al marito, di raccontare e condividere il loro vissuto, costellato di momenti bellissimi, ma anche parecchie difficoltà. L’intento non è soltanto quello di lasciare memoria di un sentimento così speciale, ma è anche un’esortazione ai lettori a lasciarsi andare ad un amore che possa basarsi sul rispetto reciproco, che possa comprendere non solo l’altro ma soprattutto sé stessi. Una storia vera narrata senza alcuna costruzione creativa, con assoluta onestà e passione per la scrittura, che racconta la consapevolezza che solo il seme dell’amore, quando nasce e cresce in una terra annaffiata a dovere, “porta molto frutto”.

Anna Rita Favale, giornalista, vive e opera a Monteroni di Lecce, dove è nata. Ha collaborato per diversi anni lustri con il Settimanale Cattolico “L’Ora del Salento” ed è stata una delle voci della web radio “Inondazioni”. Presentatrice di moltissime manifestazioni pubbliche salentine, è attiva nel sociale e in parrocchia, dove è stata catechista e Ministro Straordinario dell’Eucarestia.