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“Le mani delle multinazionali sui nostri lidi. E i nostri investimenti?”

“Ho aspettato qualche giorno prima di tirare giù qualche riflessione sulla sentenza del consiglio di stato che ha prorogato le concessioni balneari al 31/12/2023, indicandolo anche come termine ultimo per indire le gare pubbliche per le assegnazioni delle concessioni esistenti.
Innanzitutto è sbagliato considerarlo un problema locale. La sentenza ha una portata erga omnes e non riguarda solo gli stabilimenti balneari ma comprende tutto ciò che c’è sul demanio e cioè porti, darsene, villaggi, alberghi, eccetera eccetera. Potete perciò immaginare le ripercussioni che si potranno avere se entro quella data il parlamento non legifererà una norma di riordino del demanio, partendo appunto, così come previsto dal presidente Draghi, da una mappatura generale, perché la cosa più assurda è che lo Stato non conosce ciò che insiste sul suo territorio.
I parlamentari perciò dovranno, invece di rilasciare dichiarazioni pro e contro, riunirsi intorno ad un tavolo e trovare una soluzione, nel più breve tempo possibile, che  legiferi sulla materia garantendo anche gli imprenditori attuali.
Il vero nodo è infatti questo, il concessionario uscente che fino a ieri ha investito e migliorato la propria azienda e per farlo ha  contratto mutui (mettendo molto spesso a garanzia la casa), finanziamenti regionali, a lunga scadenza, come potrà assolvere ai pagamenti se non avrà più l’azienda? Nella sentenza del Consiglio di Stato sembra che ci sia un’apertura verso il riconoscimento degli indennizzi ma mi sembra troppo labile. Nella legge di riordino, che potrebbe prendere spunto dal progetto di legge Pizzolante/Arlotti deve essere riconosciuto il valore di mercato dell azienda e eventuali ammortamenti come base di partenza per l evidenza pubblica.
In questa storia sono stati commessi tanti errori in primis dalle organizzazioni di categoria e perciò da noi imprenditori che ci siamo fatti ingannare da pifferai magici che hanno promesso la luna anzi l’hanno addirittura scritto e normato sapendo che ci stavano portando verso un plotone di esecuzione.
Per non parlare dei parlamentari europei, di cui ancora non sappiamo quale sia la loro utilità, che non hanno mai affrontato in modo serio e definitivo la questione con l’Europa.
Perciò come sempre accade in Italia quando non ci pensa la politica arriva la magistratura con decisione trancianti difficilmente opponibili. Ora mi fanno sorridere i commenti  dei politici che parlano di ingerenza della magistratura su temi di esclusiva o quasi competenza parlamentare.
Un aspetto fondamentale e da non trascurare è la gestione delle evidenze pubbliche, essendo queste rivolte a competitors nazionali ed europei ci sono grandissime possibilità che le  imprese finiscano in mano ai grandi gruppi, alle multinazionali, o purtroppo nelle mani della criminalità organizzata (come già accade vedi il caso Ostia); infatti, l’appetibilità di luoghi come la riviera romagnola, la Versilia, la Sardegna, la riviera ligure, quella campana e località del nostro meraviglioso Salento come Otranto, Gallipoli, Porto Cesareo, sono già attenzionate da chissà quanti soggetti che le vedono come galline dalle uova d’oro. Perciò chi pensa che questi bandi siano un occasione per giovani imprenditori o è ingenuo o in malafede.
Così come in questi giorni sento parlare che grazie alla situazione che si è venuta a creare ci saranno più spiagge libere, niente di più sbagliato perché le concessioni passeranno da un imprenditore ad un altro, per avere più spiagge libere bisogna utilizzare la pianificazione costiera dei comuni.
Passiamo ora a parlare della mia storia, è inutile dirvi come anche per me questa sentenza sia stata una vera e propria mannaia, nel 2023 il lido York e perciò la famiglia Prete festeggerà novant’anni di storia, sarà l’ultimo anno? Boh, una cosa è certa io parteciperò alla gara convinto che chi la gestirà sarà garante di trasparenza e legittimità.
Pensate, in questi giorni ero in fiera a lecce ad Agro.Ge.Pa.Ciok.ed ho fissato alcuni appuntamenti per stravolgere nuovamente l’interno del bar per renderlo più fruibile e per creare una sala ristorante da poter sfruttare nei mesi freddi. Per me il lido è una passione, è la mia vita, tutto ciò che faccio lo faccio con amore pensando sempre alla soddisfazione della mia clientela.
Un pensiero va anche ai miei collaboratori, alcuni  lavorano con me da tantissimi anni, siamo come una grande famiglia e l’unica cosa che posso garantir loro è che continueranno a farne parte sia nel vecchio che in eventuali nuovi progetti.
Nel 2023 avrò 59 anni, ed onestamente non sarà facile ricominciare tutto da zero, ma se ciò dovesse accadere siamo pronti a rimboccarci le maniche e a ripartire, lo devo alla mia famiglia ed a mia figlia alla quale spero di poter garantire un futuro sereno.
In ogni caso per ora l’unica cosa certa, almeno si spera (rido per non piangere naturalmente) è che ci rivediamo a febbraio”.