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Dante protagonista della Settimana della Lingua italiana nel mondo

LECCE – Nell’ambito della XXI Settimana della Lingua italiana nel mondo, dal 18 al 23 ottobre 2021,  avente per tema di quest’anno “Dante, l’italiano”, l’Accademia Italiana Pellegrini scuola di lingua e cultura italiana con sede nello stato di San Paolo, Brasile, diretta da Ilaria Bisanti in collaborazione con L’Associazione Horah di Lecce (Puglia, Italia), La Casa della Poesia di Como (Lombardia, Italia),  I Quaderni del bardo Edizioni di Stefano Donno di Lecce (Puglia, Italia) e la Compagnia Teatrale Scena Muta di Copertino (Copertino, Le, Puglia, Italia) presentano  “Dante fuori dai margini: tutto ciò che (forse) non è stato ancora detto sul sommo Poeta”.

La manifestazione è promossa dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla rete diplomatica italiana nel mondo e da enti e istituti che promuovono la lingua e la cultura italiana fuori dall’Italia.

Gran parte dei manuali di storia della letteratura internazionale ci fanno conoscere un Dante “istituzionale”, ovvero attraverso le pagine di questi libri nelle scuole e nelle università il Sommo Poeta viene analizzato circa la sua produzione letteraria, poetica, circa le sue tendenze politiche, le sue vicissitudini biografiche. Poco invece si parla di alcuni aspetti: come ad esempio il suo genio sia stato recepito in moltissimi paesi del mondo, come la sua conoscenza enciclopedica si sia anche nutrita di conoscenze iniziatiche e in qualche modo la sua esistenza sia stata legata addirittura ad ordini mistico cavallereschi come i Templari, ed ancora quanto la scienza teatrale abbia influenzato pensiero e scrittura dell’immenso Dante Alighieri. In sintesi quello di cui si occuperà l’appuntamento a cui hanno aderito la poetessa e direttrice della Casa della Poesia di Como e del Festival Europa in Versi Laura Garavaglia, lo scrittore, saggista e ricercatore Alessio Arena, il Presidente dell’Associazione Horah di Lecce Grazia Piscopo, l’editore de I Quaderni del Bardo Edizioni Stefano Donno

Di seguito le dichiarazioni dei partecipanti:

Alessio Arena: “L’intervento verte sui rapporti tra Dante e le discipline dello spettacolo, in particolare il teatro e il cinema. Dopo un’analisi che prende spunto dal titolo della più celebre opera dantesca, analizzo gli elementi propriamente teatrali già presenti nel testo letterario e i possibili spunti per adattamenti in ambito specificamente teatrale e cinematografico, fornendo esempi di attori, registi e autori che si sono cimentati in questa impresa nel corso del Novecento”.

Stefano Donno: “Sono stato sempre convinto che la Divina Commedia contenesse conoscenze non solo di valore e spessore enciclopedico, ma in qualche modo tramandasse un Sapere, ovviamente da saper individuare con molta attenzione, lucidità e pazienza, legato in qualche modo ad una tradizione mistico iniziatica come quella dei Templari. D’altra parte René Guénon nel suo L’Esoterismo di Dante già sosteneva che nella Divina Commedia vi era un’unità dottrinale comune a tutte le tradizioni (rosacruciana, templare, sufi) che procedeva a una geometrica esposizione del simbolismo insito in alcuni temi cruciali dell’Opera del poeta fiorentino: i tre mondi, i numeri, il tempo”

Laura Garavaglia: “Dante, terzine from the world”: in coreano, vietnamita, giapponese, inglese, turco, ucraino, spagnolo, estone, portoghese… Ventitré significativi poeti da tutto il mondo declamano versi della Divina Commedia. Il progetto curato da me, è stato  presentato  giovedì 25 marzo 2021 da Roberto Galaverni, critico letterario del Corriere della Sera, sul canale Youtube de La Casa della Poesia di Como (https://www.youtube.com/user/casapoesiacomo)  e sul sito www.lacasadellapoesiadicomo.com  alla pagina dedicata, dove si possono trovare tutte le video letture. La prima video lettura è stata del poeta Nuno Judice da Lisbona il 29 di marzo 2021”.

Grazia Piscopo: “Scegliendo di collaborare al progetto con l’Accademia italiana Pellegrini di Ilaria Bisanti, organizzato dal Miur e dal Ministero degli Esteri, ho voluto evidenziare un profilo esoterico di un  Dante studioso di Cabala insieme  agli aspetti insoliti e originalissimi di una personalità eclettica e sconosciuta. Così come nel mio libro “Le note della Cabala”, estrapolando le note musicali dalle terzine più famose del Canto V, grazie ai codici cabalistici, ho potuto rendere i Versi in musica, avvalendomi per l’arrangiamento, della preziosa collaborazione della Maestra e direttrice di orchestra Anna Ciaccia. Ho chiesto e ottenuto anche la collaborazione al progetto di Ivan Raganato, direttore artistico della compagnia di teatro e arte varia “Scena Muta, che, rappresentando il XXIII canto dell’ Inferno, ha figurato  l’arte recitativa del linguaggio musicale in perfetta sincronia con la musicalità dei corpi in movimento”.

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