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Aggredito per furto, muore noto artista di strada

LECCE – Aggredito e lasciato a terra esanime, mentre i suoi colori e la sua tavolozza venivano portati via chissà da chi. Ed è quello che ora gli inquirenti dovranno cercare di capire. Ma soprattutto da chiarire se è stata l’aggressione a portare Leonardo Vitale alla morte.

L’uomo, di 69 anni, era un artista di strada, uno dei madonnari più conosciuti del Salento. Originario di Oria, si spostava tra la provincia brindisina e quella leccese dipingendo le vie principali dei paesi dove sostava. Ultimamente era Lecce il posto dove dava sfogo al suo talento, dipingendo con i suoi gessetti l’asfalto di Via Trinchese o di piazza S. Oronzo.

Un  artista che aveva scelto il mestiere di madonnaro con grande dignità, senza mai infastidire nessuno e con immensi sacrifici, sempre pronto a chiacchierare con chiunque si fermasse ad ammirare i suoi lavori. Come quella volta che durante la festa patronale di S. Oronzo di qualche anno fa, aveva permesso a una bambina di prendere i suoi colori, insegnandole a fare qualche schizzo. Un uomo dal carattere tranquillo, poco sorridente sì, ma mai scorbutico, che si dava da fare per trovare le piazze migliori dove lavorare e racimolare qualche soldo, anche a costo di farsi chilometri a piedi o in bici.

Leonardo Vitale, però, a quanto pare, era stato preso di mira da qualche balordo. Già un paio settimana fa era stato rapinato, poi l’aggressione subita lo scorso 7 ottobre nei pressi della stazione di Lecce. È lì che è stato trovato con la testa sanguinante e privo dei suoi strumenti di lavoro, oltre che del suo cellulare. Vitale era stato trasportato presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, ma le sue condizioni erano risultate subito gravi. Dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa, era entrato in coma. Il suo cuore ha cessato di battere nella giornata di ieri, sulla salma è stata quindi disposta l’autopsia.

A Oria, dove viveva, ad attenderlo c’era il figlio Giuseppe che ora chiede di far luce su quanto avvenuto al padre che, a quanto sembra, non aveva nemici. Non sarà facile reperire prove considerando anche  che su Via Don Bosco, dove l’artista è stato aggredito, non ci sono telecamere che possano aiutare gli investigatori, che indagano per omicidio, a individuare chi aveva deciso di fare del male in maniera così violenta a un uomo indifeso, per dei colori e una tavolozza.