Di Cosimo Durante, Presidente Gal Terra d’Arneo
Da anni siamo impegnati nella promozione di uno sviluppo davvero sostenibile, che coniughi le naturali esigenze del progresso e dei servizi alla comunità, con la salvaguardia del nostro prezioso patrimonio rurale, fortemente identitario, simbolo di cultura e tradizione, che abbiamo il diritto e dovere di preservare.
Alla luce di questa doverosa premessa, assistiamo all’ennesimo tentativo di “sfregio paesaggistico” ai danni del nostro territorio, messa in evidenza da Telerama e da altri organi di stampa. A distanza di pochi mesi dalla proposta di Enel Green Power spa e Iron Solar srl, di installare complessive 21 pale eoliche di altezza compresa tra i 220 e 165 mt, in agro ricadente nei Comuni di Veglie, Salice S.no e Guagnano, alle quali abbiamo presentato le nostre osservazioni agli organi competenti, apprendiamo che un altro grande impianto minaccia il paesaggio del nostro territorio. Nello specifico delle società, hanno proposto un impianto “agrovoltaico” di 67 Megawatt su 92 ettari di terreno in località Masseria Maremonti a Boncore, composto da circa 117 mila pannelli a 4,5 metri di altezza.
Ancora una volta, le nostre comunità si ritrovano a dover subire progetti energetici a forte impatto ambientale, che non vengono dal territorio e dai cittadini che lo vivono, nonostante il Piano Nazionale integrato per l’Energia e il Clima 2030, tra i 10 obiettivi principali contiene quello che impone di “mettere il cittadino e le imprese al centro, in modo che siano protagonisti e beneficiari della trasformazione energetica”.
Interessante il primo intervento dell’attuale Sindaco di Leverano Marcello Rolli, che condividiamo nello spirito e nei contenuti. In un momento storico difficile per tutti, abbiamo il dovere di fare la nostra parte per il bene della collettività e dell’ambiente naturale, tutte le iniziative da realizzare nei prossimi anni devono essere condivise con le comunità che vivono il territorio e coerentemente alle politiche di evoluzione energetica previste dai Piani Strategici Nazionali, ci impegniamo nella predetta direzione e da subito a condividere una possibile soluzione unanime da discutere in via preparatoria con i 12 Sindaci aderenti al GAL Terra d’Arneo.
Pertanto abbiamo ritenuto di inviare loro una convocazione per incontrarli venerdì 1 ottobre ore 16:00, al fine di iniziare a lavorare ad un documento per la condivisione di una “Strategia energetica ed ambientale della Terra d’Arneo”, partendo dalle attuali criticità e preoccupazioni esistenti, quale l’impianto di Masseria Maremonti e con l’obiettivo di garantire concretamente attraverso regole e linee guida, uno strumento in grado di tutelare il nostro bene comune, la nostra storia e la nostra identità rurale.
Cosimo Guerricchio
23 Giugno 2022 15:55 at 15:55
Concordo che bisogna preservare il territorio, ma bisognerebbe smetterla di considerare il fotovoltaico come deturpamento di territorio ma piuttosto come opportunità di valorizzazione di un territorio sia dal punto di vista ambientale che economico. Certo che le varie forme e tipologie di installazione di questa tecnologia pesa molto nella loro valutazione. Ritengo quindi che bisognerebbe cominciare a valutare i vantaggi per i cittadini, gli agricoltori e il territorio/ambiente che alcune forme di fotovoltaico possono portare, e dedicare risorse ad affinare promuovere solo quel tipo di tecnologie. Sto parlando di impianti agrivoltaici che non tolgono risorse all’agricoltura ma ne migliora in moltissimi casi la resa delle coltivazioni. Dati in questo senso sono valutabili in diverse sperimentazioni in giro per il mondo. L’energia è una cosa di cui non possiamo fare a meno e continuare a produrla con fonti fossili è un errore madornale come dimostrano i dati sui cambiamenti climatici e la desertificazione dei territori. Dovrebbe essere quindi noto a tutti che quello che distruggerà il nostro territorio saranno le siccità, gli eventi climatici estremi e non il fotovoltaico installato con giusti criteri.
Un altro dato per installare una capacità fotovoltaica (50gW) per coprire oltre il 50% del nostro fabbisogno energetico nazionale bastano meno del 4% dei terreni agricoli che al momento non sono utilizzati.
Bisogna farsi guidare dalla scienza per avere una speranza di salvare il pianeta e i territori, le discussioni sentimentali serviranno a niente.