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“Extracomunitari abusivi e accampati”: la protesta dei bagnanti

TORRE LAPILLO – “Da circa un mese, sta succedendo una cosa strana, alquanto anomala: ci sono extracomunitari che si presentano come venditori ambulanti, ma che in realtà non lo sono”. È quanto denunciano i bagnanti di Torre Lapillo, assidui frequentatori della spiaggia libera nei pressi del Lido Max.
“Questa storia può sembrare surreale, ma ogni giorno ci rendiamo conto che è pura realtà. Un gruppo di questi, chiamiamoli commercianti, occupa un tratto di spiaggia libera, svolgendo anche un’attività di affitto ombrelloni e spiaggine. Tutto questo avviene senza avere la minima cura e il benché minimo rispetto delle esigenze e dei diritti di noi turisti, residenti e non”.
Una situazione che ha portato i bagnanti all’esasperazione. Ma ora gli interessati sono stanchi di subire passivamente disagi a non finire e lanciano un Sos. “Montano strutture con grandi salvagenti che occupano tutta la visuale, vendendone uno e rimpiazzandone tre. E anche per gonfiare un semplice salvagente chiedono un’offerta, oltre a 3 euro per l’affitto di una spiaggina e 5 euro per un ombrellone in prima fila. L’aspetto peggiore è che anche di notte sono accampati in tende, bivaccando fastidiosamente mentre nessuno osa lamentarsi”. Uno scenario preoccupante e che pone interrogativi sia sul piano della sicurezza e sia su quello dell’igiene ambientale. “Stando qui notte e giorno, ci chiediamo dove espletino i loro bisogni fisiologici. E guai ad oltrepassare il loro confine, ormai circoscritto, rischieremmo litigi e insulti”.
Un’occupazione ingombrante della spiaggia che i turisti non riescono più a tollerare,
“Ci sentiamo impotenti, ci siamo rivolti più volte alle forze dell’ordine, che ci hanno sempre risposto che non è compito loro occuparsene. Quindi ci chiediamo se sia legittimo trascorrere le giornate così, in questo modo. Si va al mare per rilassarsi e divertirsi con la propria famiglia, invece ci tocca lottare per un pezzo di posto e correre dietro ai nostri bambini per paura di smarrirli in un luogo che ormai ha perso tutta la sua tranquillità”.
“Noi personalmente – concludono i bagnanti che hanno inviato una lunga lettera di doglianze alla nostra redazione – non vogliamo che ci venga tolto quel poco che ci resta: l’onestà, la dignità e il rispetto. Speriamo di smuovere un po’ le acque visto che ad oggi nessuno lo ha fatto”.