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Il Lecce prende forma. Certezze e dubbi estivi in attesa di nuovi acquisti

Cinque acquisti in pochi li hanno fatti in Serie B. Segno di grande vitalità di un club ancora scosso dalla mancata promozione di maggio scorso. Ed è da questi innesti che bisogna partire per fare una analisi della situazione odierna del Lecce, affidato da poche settimane alle cure di mister Baroni.

Pantaleo Corvino sta provando in modo concreto a dare continuità al progetto intrapreso lo scorso anno, quando rivoluzionò buona parte della rosa, incentrando gli obiettivi su di un mix tra giovani e calciatori esperti che fossero finalmente di proprietà e provando a togliersi il peso degli onerosi stipendi accumulati nell’anno di A.

Corvino ha chiuso in queste prime tornate di calciomercato degli acquisti mirati che fossero congeniali ad un modulo, il 4-3-3, sbandierato da subito con caratteristiche mirate per ogni singolo reparto. Baroni, per parola del direttore, vuole una squadra che contenga una difesa a quattro con elementi più propensi alla fase difensiva, tre “tuttocampisti” (sono parole di Corvino per intendere dei centrocampisti che sappiano difendere e attaccare allo stesso tempo) e due attaccanti esterni che siano prolifici in fase realizzativa, ma anche di supporto all’unica punta centrale.

Un progetto chiaro, dunque, che parte da caratteristiche ben delineate e che ha visto la società chiamare in disparte ogni calciatore che non rientra più nelle scelte tecniche. E’ partito già Calderoni e a breve potrebbero seguirlo altri due elementi che furono protagonisti nella promozione in A con Liverani, cioè Meccariello e Vigorito. Il Lecce ad oggi è completo soltanto nel reparto di centrocampo dove l’abbondanza regna sovrana. Hjulmand e Blin dovrebbero essere i perni difensivi imprescindibili, ai quali si potranno alternare Majer e Bjoerkengren. Il terzo centrocampista sarà più offensivo e vede Mancosu giocarsi il ruolo con Henderson, mentre più defilato resta il nuovo prospetto Helgason. Lo scozzese potrebbe poi essere inserito anche esterno all’occorrenza, dove però sorgono i maggiori dubbi al momento.

Dalla prima amichevole si è visto subito come Baroni abbia nella testa una squadra che giri velocemente la sfera per provare ad avvolgere le difese avversarie sugli esterni offensivi. Sono proprio questi ad essere le pedine chiave in questo modulo, ma qui sorgono diversi dubbi che riguardano il gioco e gli elementi chiave.

Partiamo dal fatto che il calcio odierno ha sempre meno elementi che sappiano dribblare ed infatti si ha l’abitudine di giocare con molte sovrapposizioni nelle quali gli esterni difensivi diventano fondamentali. Si è visto proprio da gennaio in poi come il Lecce abbia cambiato marcia sulla corsia di sinistra quando Corini ha tolto dal campo Zuta per inserire in pianta stabile Gallo. Il ragazzo è un elemento che potrà crescere ancora di più in questa stagione, che dovrà essere della sua consacrazione, ma per farlo dovrà entrare in molti meccanismi offensivi, che è la sua arma migliore. Potrà farlo sebbene sia stato detto che il Lecce vuole una difesa a quattro più accorta?

Oltre a questo primo dubbio, emerge come in questi ultimi anni i giallorossi non abbiano mai preso punte esterne e questo ad oggi è il grande rebus, finché non arriveranno nuovi innesti in questo reparto. Listkowski potrà essere prezioso se riuscirà a star bene fisicamente, come Olivieri dovrà per forza consacrarsi, ma ad oggi sembra più un ottimo rincalzo per una squadra di vertice piuttosto che un punto fermo dell’attacco. Baroni nella prima sgambata stagionale ha provato Rodriguez sull’esterno, ma il ragazzo è sembrato non avere nelle corde questo ruolo che lo rende un po’ avulso dal gioco. Probabilmente lo spagnolo dovrà solo abituarsi ai nuovi schemi, ma intanto bisognerà trovare la quadra, anche perché chi giocherà esterno d’attacco nel nuovo Lecce dovrà per forza fare un doppio lavoro per aiutare il centrocampo quando non si è in possesso della sfera.

Ad oggi questa rosa sembrerebbe più adatta ad un 3-5-2 con un Bjarnason che potrebbe scalare nelle graduatorie tra i centrali, con Gallo che a tutta fascia può mettere in difficoltà qualsiasi avversario e con un Coda che sembra abbia bisogno di un compagno di reparto più vicino per non accentrare su di sé la gravità delle difese avversarie.

Vedremo se anche Baroni, come Corini, cambierà in corsa le sue idee per una squadra più congeniale agli elementi in rosa oppure se vedremo almeno cinque acquisti importanti che possano davvero cambiare l’assetto del gruppo. Il Lecce monitora con attenzione la situazione Chievo Verona che se non dovesse iscriversi al torneo di B, lascerebbe liberi i suoi tesserati. Garritano e Mogos, il primo attaccante esterno e difensore di fascia destra il secondo, potrebbero essere congeniali per il 4-3-3 prospettato da Corvino. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore.