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Un’asta per aiutare l’artista Tonino Caputo, gravemente malato

LECCE – Ha dato lustro ad un intero territorio esportando la sua arte in giro per il mondo. Ora, erò, Tonino Caputi, classe 1933, ha bisogno di aiuto. Ecco perché il Museo Castromediano di Lecce ha deciso di sostenere la campagna di raccolta fondi per le sue cure mediche di Tonino Caputo, un’iniziativa avviata dalla sua famiglia. L’artista è gravemente malato, in fase terminale. Attraverso la raccolta di opere di artisti contemporanei, il Museo intende infatti organizzare un’asta di beneficienza che si terrà venerdì 16 luglio 2021 alle ore 19 nell’atrio esterno del Museo in viale Gallipoli a Lecce. Tutti i proventi dell’asta saranno destinati al sostegno delle spese mediche di Tonino Caputo delle prossime settimane.

“Sentiamo la necessità – si legge in una nota – di compiere un gesto concreto per un artista che ha attraversato oltre sessant’anni di ricerca artistica muovendosi su differenti fronti della pittura, nell’ambito di una vita intellettualmente nomade tra Lecce, dove è nato nel 1933, Roma, New York, Sydney e molti altri luoghi. Invitiamo gli artisti interessati – ma anche i collezionisti e gli appassionati – a inviare una fotografia dell’opera o delle opere che intendono donare per l’asta benefica, insieme a una didascalia con titolo, anno, tecnica e misure, all’indirizzo mail museocastromediano.lecce@regione.puglia.it. Il personale del Museo provvederà a fornirvi l’indicazione per la consegna dell’opera”.

Di segfuito l’accorato appello di Tracy, figlia di Tonino, pubblicato sul sito paypal.com: “Ciao a tutti, sono qui per fare una cosa che veramente odio fare… chiedere soldi! Ma chiedo per mio padre che finalmente si è ripreso dal Covid ma non può tornare a casa perché ha bisogno di cure costanti a causa di una patologia che è terminale, e quindi aspetta (più che aspetta si lascia andare) per un letto disponibile in una struttura pubblica vicino a casa così può vedere noi (che non vede di persona da due mesi), ma ha letteralmente pochi mesi di vita rimasti e viene sbalzato da un posto all’altro a km di distanza mentre aspetta un posto letto più vicino a casa. Merita di meglio, merita di vedere la sua famiglia ed i suoi amici il più possibile, merita una struttura dove possa trascorrere i suoi ultimi giorni in maniera dignitosa. Per favore aiutatemi se potete, anche poco fa la differenza. Grazie”.

Per contribuire direttamente alla raccolta fondi: https://www.paypal.com/pools/c/8AQ7VS3LF9

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Tonino Caputo nasce a Lecce nel 1933. Completati gli studi nel locale liceo scientifico, si trasferisce a Roma nel 1952, dove si iscrive alla facoltà di architettura; già da questi anni si delinea il suo interesse primario per la pittura. Nel 1956, sorretto da poeti come Vittorio Pagano e Rina Durante, partecipa ad una prima collettiva, dove furono esposti dei disegni figurativi. Nello stesso anno a Roma conosce Gastone Novelli ed inizia una ricerca nel campo dell’informale, cammino che durerà cinque anni. Nel 1958, partecipa a Roma ad una mostra di pittura collettiva assieme a grandi artisti quali: Mimmo Rotella, Carla Accardi, Corrado Cagli, Giandomenico Gnoli, Gastone Novelli. Nello stesso tempo, collabora con disegni e scritti d’arte a numerosi periodici nazionali. Dal 1963 al 1965, Caputo vive prevalentemente a Parigi, senza però perdere i contatti con Roma, dove inizia un rapporto di amicizia e collaborazione con Carmelo Bene, già conosciuto anni prima. Questo rapporto s’intensificherà nel 1967, in questo periodo Caputo esegue tutte le locandine degli spettacoli di Carmelo Bene, nonché le pitture di scena. Questa esperienza prosegue con le altre pitture di scena del film “Capricci”, girato in parte nello studio romano di Tonino Caputo in via Montoro. In questa produzione filmica Carmelo Bene riserva a Caputo anche un ruolo come attore. il film verrà presentato a Cannes nell’ambito della rassegna “Quindicina Delgli Autori”. Dal 1970 al 1973, Tonino Caputo compie una serie di viaggi nei paesi dell’Est europeo. Tonino Caputo, nel 1972 partecipa alla biennale di Venezia (sezione teatro ) con le scenografie per il dramma “Egloga” di Franco Cuomo ed Marica Boggio, pièce che verrà rappresentata nel teatro di palazzo Grassi. Dal 1982 l’artista apre uno studio a New York e da quel momento in poi passa parte dell’anno a Manhattan; si inaugurano in questi stessi anni una serie di mostre itineranti di grafica organizzate dalla Quadriennale d’arte di Roma in collaborazione con il ministero degli esteri. Nel 1992 la rivista inglese” Art & Design”, in una ricerca dello storico Ken Griffith, inserisce Tonino Caputo tra i 50 artisti più significativi della seconda metà del secolo in Italia. Verso la fine degli anni novanta, su commissione del sindaco Helsinborg, Caputo stampa due litografie: una sulla Town Hall, che verrà distribuita nelle pinacoteche di molte città consorelle (tra cui Amburgo, Pechino, Stoccolma, Copenaghen) e l’altra sul San Basilio di Mosca, che verrà poi messa in vendita per aiutare i giovani disadattati della Russia democratica. Nel 1999 esegue un mosaico che viene installato nella stazione di Bracciano, lavoro eseguito su commissione della società Nokia e delle Ferrovie Laziali.