LECCE – Da oggi anche Lecce ha una panchina gialla dedicata “a Giulio Regeni, giovane ricercatore universitario scomparso, torturato e ucciso nel 2016 a Il Cairo in Egitto e al suo sguardo aperto sul mondo”, come si legge sulla targa commemorativa. La breve cerimonia di inaugurazione si è tenuta in mattinata su Viale dell’Università, all’altezza di Palazzo Codacci-Pisanelli, storica sede dell’ateneo salentino, all’ingresso del quale sin dal 2016 è appeso il manifesto della campagna che chiede verità e giustizia per Regeni.
La localizzazione della panchina non è, infatti, casuale. Giulio era un giovane ventottenne ricercatore universitario che aveva scelto la cultura come strumento di solidarietà e di giustizia sociale. E non è casuale neanche la data scelta da Amnesty International Lecce, Conversazioni sul futuro, Diffondiamo Idee di Valore e Lecce Città Pubblica, che, in collaborazione con il Comune di Lecce, hanno deciso di donare al capoluogo salentino questa panchina. Proprio oggi, infatti, con l’udienza preliminare davanti al Gup Pier Luigi Balestrieri, si è aperto a Roma l’atteso processo a carico dei quattro agenti della National Security egiziana accusati del sequestro, delle torture e dell’omicidio di Giulio Regeni. Una giornata storica per continuare a chiedere verità e giustizia per la violenta morte del ricercatore friulano e per sostenere la lunga e coraggiosa battaglia dei genitori Paola Deffendi e Claudio Regeni e dell’avvocata Alessandra Ballerini.
Al breve momento di inaugurazione sono intervenuti Michela Trinchese (Amnesty International Lecce), Gabriella Morelli (Diffondiamo Idee di Valore, Conversazioni sul futuro), Gabriele Molendini (Lecce Città Pubblica), il sindaco di Lecce Carlo Salvemini e, in rappresentanza dell’Università del Salento, Alessandro Isoni, coordinatore del Corso di dottorato in “Human and Social Sciences” del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo – intitolato proprio “in ricordo di Giulio Regeni, ricercatore”.
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