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Xylella, ulivi da salvare: “Comuni ed Enti inadempienti”

BARI – Sono 258 i comuni pugliesi ed enti pubblici come Consorzi di Bonifica, Anas, Demanio, diffidati da Coldiretti Puglia per inadempimento alle pratiche di prevenzione fitosanitarie contro l’avanzamento della Xylella fastidiosa nella nostra regione. È quanto emerso nel corso del Piano AntiXylella Day organizzato dall’Associazione in tutta la Puglia, al quale ha partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, in occasione della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day). La più grande manifestazione ambientale dedicata al Pianeta, giunta alla 51esima edizione, si festeggia ogni anno il 22 aprile e coinvolge ad oggi più di 180 nazioni.

Campi, strade e cigli stradali pubblici e demaniali incolti sono ormai pieni dei famigerati sputi dell’insetto vettore “sputacchina” che inoculando la malattia, è responsabile dell’avanzata inarrestabile della Xylella fastidiosa. “Il nostro impegno – sottolineano dalla direzione della Federazione Regionale Coldiretti  – è da sempre quello di dare battaglia al parassita nella fase giovanile in modo da bloccare l’avanzata della malattia e salvare ambiente e paesaggio. Ma gli agricoltori non possono essere lasciati soli a tutelare il patrimonio agricolo e paesaggistico pugliese. Serve l’impegno di tutti gli enti pubblici che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”.

La richiesta di Coldiretti Puglia è che venga individuato e applicato da subito uno specifico regime di aiuto, in grado di indennizzare le operazioni necessarie, perché i trattamenti chimici e insieme le lavorazioni, hanno un costo notevole.

Gli effetti dell’infezione sono devastanti, come dimostrano anche i dati elaborati dal Sistema Informativo Agricolo Nazionale-Sian, secondo i quali la produzione di olio ha subito un trend negativo che rischia di diventare irreversibile, con il minimo storico di 3.979 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2019/2020 a Lecce, una diminuzione dell’80%. A Brindisi la produzione di olio è scesa del 16% e del 4% in provincia di Taranto, oltre agli incalcolabili danni al paesaggio e al turismo in Puglia. Il contagio e la diffusione della Xylella ha provocato una vera e propria “strage” di ulivi, circa 21 milioni di piante infette. Un panorama spettrale nelle campagne pugliesi, oltre 8mila chilometri quadrati di territorio regionale colpito dalla fitopatologia pari al 40% e un danno del settore olivicolo stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro.

“Bisogna salvare la Piana degli Ulivi Monumentali – ha precisato il presidente Savino Muraglia – perché ha già perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo. Per questo serve una riflessione seria sulla scelta di avere ristretto la zona cuscinetto e la zona contenimento dell’Area delimitata Salento”.

Già in fase di preparazione del Piano, Coldiretti Puglia non ha nascosto alcune perplessità sulle nuove regole introdotte dal Regolamento di Esecuzione del 14 agosto 2020 n. 1201/2020 circa l’ampiezza delle aree delimitate, ritenendo che la loro riduzione “avrebbe potuto significare una perdita di sorveglianza attiva di alcune importanti zone olivetate, che si sarebbero ritrovate di punto in bianco in zona infetta ma non in area contenimento”. In più, la gestione di un ulivo monumentale risulta piuttosto complicata, ha rese produttive più basse rispetto ad una pianta comune, richiede la raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà di potatura e trattamento.

Nel corso degli anni Coldiretti ha ripetutamente sottolineato e denunciato la necessità di un monitoraggio degli ulivi non solo visivo “perché la Xylella è come il Covid – ha ribadito Muraglia – è una malattia asintomatica per un lasso di tempo imprecisato e le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento”.

Una cura per la batteriosi non è al momento disponibile, l’unica via di contenimento della diffusione dell’infezione è mettere in atto tutte le pratiche di prevenzione fitosanitaria, procedere con i monitoraggi di piante e insetto, eseguire campionamenti ed eventuali espianti di ulivi infetti.

L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.