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Confartigianato Puglia:”Sì allo smart working, ma con più controlli in strada”

Un “avviso comune” per chiedere a imprese e lavoratori di potenziare al massimo, laddove ciò sia compatibile con il ciclo produttivo aziendale, lo smart working al fine di ridurre le possibili occasioni di contagio in ambito lavorativo ma, soprattutto, per ridurre la gli spostamenti del personale non strettamente necessari.

Le associazioni datoriali e sindacali della Puglia, Confartigianato in primis, hanno risposto così all’appello della Regione che ha chiesto loro di non lasciare nulla di intentato per piegare la curva del contagio, ancora oggi in salita nonostante la collocazione in “zona rossa”. Nei giorni scorsi il Presidente della Regione Emiliano aveva sostenuto la necessità di puntare molto sullo smartworking, “valutando in che termini questa possibilità possa essere rafforzata. Poi occorre fare una riflessione sulla sospensione di tutte le attività non essenziali negli uffici pubblici. E prestare massima attenzione ai luoghi dove si determinano assembramenti. Infine dobbiamo verificare che nelle scuole non abusino del riempimento delle classi in presenza, così come verificare perché continua in presenza il lavoro di tutti i professori”.

Sta di fatto, come sostiene Confartigianato, che dagli ultimi dati disponibili, la trasmissione del virus si realizza principalmente in ambito familiare e fuori dall’ambiente di lavoro. Ecco perché le principali associazioni sindacali e di categoria della Puglia hanno richiesto a gran voce l’intervento delle Prefetture e delle autorità locali per arginare i comportamenti di quella parte della popolazione che sembra essere refrattaria al rispetto delle regole anti-Covid e che, in qualche maniera, sta vanificando proprio gli sforzi fatti con grande responsabilità dalle imprese e dai lavoratori per ridurre la circolazione virale.

“Dobbiamo uscire il prima possibile da quest’incubo. La via maestra è, ovviamente, quella di procedere velocemente con le vaccinazioni – sollecita il presidente di Confartigianato Puglia, Francesco Sgherza – Le imprese sono luoghi in cui le norme anti-Covid vengono applicate puntualmente e pertanto vanno scongiurate ulteriori restrizioni. Pensate ai locali degli acconciatori e delle estetiste: sono diventati ambienti quasi sanitari ma, nonostante ciò, sono stati sottoposti a chiusura dalle norme nazionali.”

Già da tempo le Parti Sociali regionali hanno sottoscritto specifici accordi tesi all’adozione di protocolli aziendali di contrasto alla diffusione del Covid-19 in linea con i Protocolli condivisi nazionali.

“È ormai evidente che per ogni sforzo e ogni sacrificio fatto – afferma Sgherza – ci sono fette della cittadinanza che sottovalutano o, per qualche strano motivo, non percepiscono più il rischio: abbiamo ancora ben presenti le immagini delle nostre città nei giorni scorsi, specie con il bel tempo. Sono scene che non possono ripetersi. È doveroso controllare le situazioni in cui aumenta il rischio di assembramento e contagio, moltiplicando i controlli per strada, atteso che al momento appare essere questo il punto critico, piuttosto che quello delle aziende. Infine considerata l’esiguità delle somme messe a disposizione dal Governo nazionale e alla luce delle nuove restrizioni, è urgente ripensare a ristori anche sul livello regionale. Sia chiaro che, sostegni a parte, il primario interesse delle nostre imprese è quello di tornare a lavorare in condizioni di serenità. XMa per farlo, serve l’impegno di tutti. Nessuno escluso”.