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Oncologico: 12 pazienti positivi, ipotesi variante inglese

LECCE – I pazienti ricoverati presso il reparto di Oncologia medica del Presidio ospedaliero Vito Fazzi sono stati divisi in due gruppi. I 12 pazienti positivi verranno trasferiti in camera singola nel vicino Dea che, oltre ad avere un sistema di climatizzazione e quindi di trattamento di aria primaria, è dotato di tutti i supporti tecnologici e dei medici specialisti che possono intervenire nell’evoluzione della malattia”.
La precisazione giunge dalla Asl Lecce dopo il caso di positività registo in 12 pazienti ricoverati al Polo oncologico. “Questi pazienti Covid positivi saranno assistiti anche dagli oncologi. Difatti un gruppo di oncologi  andrà a supporto delle équipe al momento operanti all’interno del Dea per seguire da vicino i pazienti rispetto alla malattia oncologica. Mentre per i problemi respiratori ci saranno gli specialisti del Dea. Anche un turno di infermieri e operatori socio sanitari verrà distaccato e mandato all’interno del Dea.”Questa équipe dedicata, che sarà attiva per 15 giorni – fanno sapere dalla Asl – non tornerà a operare subito all’Oncologico. Una volta finita l’assistenza ai pazienti positivi, questi operatori – tutti vaccinati – avranno un periodo di alcuni giorni di riposo, verranno sottoposti a tampone e ritorneranno all’interno del reparto di Oncologia.I pazienti non positivi verranno trasferiti in Medicina d’urgenza al piano terra del Dea dove avranno il supporto di medici specialisti oncologi. Naturalmente si condurrà un attento monitoraggio dei pazienti per verificare se ci sono positività in corso. Monitoraggio che riguarderà anche il reparto di Ematologia. Altri oncologi continueranno a svolgere tutte le altre attività previste nel Polo oncologico (day hospital, cure eccetera)”.
“Tutti i pazienti erano negativi al momento dell’ingresso in ospedale – precisano dalal Asl Lecce – si sono positivizzati all’interno, e proprio la positivizzazione così repentina fa pensare ad una variante che potrebbe essere la variante inglese. Una volta trasferiti i pazienti, gli ambienti saranno completamente svuotati e sanificati. La riapertura avverrà solo quando avremo la certezza che la situazione è completamente sotto controllo”.