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Le Foibe dimenticate: i nomi delle 61 vittime salentine

C’è chi – come il professore triestino Paolo Bardi – l’ha definita la congiura del silenzio. Quasi a sottolineare con forza il silenzio assordante su una delle pagine più tristi in cui sono rimaste vittime migliaia di italiani. Le Foibe – profonde spaccature naturali del terreno rintracciabili presso le montagne del Carso, in Friuli – negli anni della Seconda Guerra Mondiale si trasformarono in una macabra location naturale: a partire dal 1943, infatti, alcune migliaia di cittadini vennero uccisi dai partigiani di Tito, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Gli infoibamenti si perpetuarono fino al 1947: l’esercito slavo si impadronì pian piano dell’Istria, operando una vera e propria pulizia etnica. Una vicenda drammatica caduta volutamente (e strumentalmente) nell’oblìo per diversi decenni e che ora viene ricordata ogni anno.

Il Giorno del Ricordo è diventato un momento fondamentale per riportare a galla fatti cruenti che hanno significativamente inciso sulla storia del nostro Paese. E per rimarcare il tributo di sangue offerto da tanti cittadini salentini che hanno sacrificato la loro vita sul confine orientale. L’elenco è lungo. Si scorgono i nomi di 61 uomini che non saranno mai ricordati abbastanza da uno Stato a volte miope o presbipe. Noi abbiamo voluto citare ognuno di loro. Perché dietro ogni nome c’è una storia, c’è un vissuto, c’è un pezzo della nostra italianità.

Lecce: Micalella Carlo, Caputo Giuseppe Raffaele, Citi Giovanni, Michele Bruno, Leone Quintiliano, Mannino Vittorio, Persico Pasquale, Rubino Italo Cosimo, Mastropietro Cosimo, Nascè Francesco – Alliste: Piscopello Amleto – Bagnolo del Salento: Magurano Antonio – Botrugno: Pedone Giovanni – Calimera: Tommasi Donato – Caprarica: Centonze Giuseppe, Turco Giuseppe – Carmiano: Zoccali Angelo Francesco – Casarano: Addelico Pino, Pino Adelino – Castrì di Lecce: Raho Paolo – Castrignano del Capo: Giacca Michele – Corigliano d’Otranto: Romano Antonio – Corsano: Chiarello Rocco Nicola – Galatina: Tundo Francesco Domenico, Rollo Rocco, Pano Tommaso – Galatone: Centolanze Pompeo Biagio, De Paolo Antonio – Gallipoli: Gabellone Vittorio Mario, Liaci Antonio, Monsellato Italo, Antonacci Nicola, Maggio Augusto, Misciali Emanuele, Zucchini Franco, Diaferia Achille – Maglie: Donno Tancredi Rocco – Matino: Rosetto Carlo – Monteroni: Torsello Amedeo, Manfreda Gino – Nardò: De Benedictis Torquato, Olmo Giuseppe, De Carolis Luigi – Nociglia: Pedone Giovanni – Poggiardo: Paiano Raffaele Luigi – Racale: Basurto Benvenuto Antonio, Culiersi Tommaso – Ruffano: Corsini Angelo – San Cesario: Armentano Cosimo, Antonio Zilli, Cosimo Serra Salvatore, Gigante Vincenzo, Gigante Antonio, Palmieri Armando – Squinzano: Marzo Giulio – Surbo: Malatesta Angelo – Taviano: Cataldo Settimio, Perrone Cosimo – Tricase: Morciano Salomone, Caloro Giuseppe – Uggiano la Chiesa: De Benedetto Ernesto. Brindisi: Lucon Aldo  Battista Giovanni, Del Cocco Fortunato, Menduni Giorgio – Cellino San Marco: Mazzotta Giacinto – Cisternino: Innocenti Ettore Pistone, Convertino Ignazio – Francavilla Fontana: Del Cocco Antonio –Latiano: Spinelli Gaetano – Mesagne: Di Serio Antonio Giuseppe, Franco Cosimo, De Renzis Giannetto, Falcone Cosimo – Montalbano di Fasano: Guarini Pasquale  – Oria: Sabba Cosimo, Monaco Emilio – Ostuni: Melossi Melpignano Giovanni, Pacere Agostino, Aurisicchio Francesco, Quartulli Francesco, Tanzariello Rocco, Sartori Giuseppe, Minetti Giuseppe – San Vito dei Normanni: Ancora Domenico, Mingolla Vitantonio, Miccoli Francesco – Torchiarolo: Pagliara Antonio. Taranto: Gasparini Giovanni Battista, Caracciolo Elda Milano, Miceli Alfonso, Rotondo Vito, Guardone Italo, Fiore Vittorio, Intrito Vito, Nascone Vito, Cozzato Pietro, Coda Mario, Lo Papa Gaetano, Ventura Giorgio, Mastrocinque Nicola, Ladiana Francesco, Rizzitello Antonio – Castellaneta: Ranaldi Albano Antonio, Semeraro Andrea – Crispiano: Sportelli Umberto –  Fragagnano: Summa Cosimo – Ginosa: Cantore Luigi – Grottaglie: Dubla Silvio, Chianura Ciro, Pinto Ciro Francesco – Manduria: Di Lauro Vincenzo Pietro, Scialpi Gregorio Salvatore, Brunetti Antonio – Mottola: Leogrande Giovanni Antonio – San Marzano: Miccoli Rocco Ciro – Sava: Picchieri Cosimo.

«Non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell’aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali». Basterebbero queste parole pronunciate dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella ricorrenza del 2007 per recitare un mea culpa che ancora oggi da più parti – ahimè – viene puntualmente e scientemente evitato. Tacere è una colpa. Ricordare è un dovere.