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Imposta di soggiorno, la giunta leccese rivede gli aumenti

LECCE – La Giunta comunale ha approvato la rimodulazione per l’anno 2021 delle tariffe dell’imposta di soggiorno. La decisione è frutto del confronto con le associazioni di categoria del comparto alberghiero e dell’ospitalità, che hanno richiesto a Palazzo Carafa di rivedere e articolare ulteriormente l’adeguamento delle tariffe per l’anno in corso. L’ulteriore proroga dello stato di emergenza sanitaria da parte dell’Oms fino al 30 aprile (che inevitabilmente ridurrà ancora i flussi del turismo internazionale) e il protrarsi delle misure restrittive della libera circolazione in Italia motivano ulteriormente la scelta.

Pertanto rispetto alla precedente delibera di giunta 281, approvata lo scorso dicembre, il provvedimento odierno ha operato le seguenti modifiche:

–    Riduzione della tariffa di bassa stagione per gli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso da 3 a 2,50 euro a notte;
–    Istituzione della tipologia “alberghi a 4 stelle”, differenziata dai 5 stelle e 5 stelle lusso. Per i 4 stelle la tariffa è stata fissata in 4 euro a notte (per cinque notti consecutive) in alta stagione e 2,00 euro a note in bassa stagione;
–    Per i 3 stelle (e per le categorie 2 stelle e 1 stella, oggi non presenti in città) le tariffe sono ridotte da 4 a 3 euro in alta stagione e da 2 a 1,50 in bassa stagione;
–    Per i B&B, affittacamere, case vacanza e agriturismi la tariffa passa da 3 a 2,50 euro in alta stagione;
–    Per le locazioni brevi il pagamento della tassa di soggiorno, fissato in 2 euro a notte, sarà applicato a 7 notti consecutive invece che a 14;

Per “alta stagione” si intende il periodo che va dal primo maggio al 31 ottobre, per “bassa stagione” quello compreso tra il primo novembre e il 30 aprile.

Il gettito dell’imposta di soggiorno, che viene corrisposta dal turista all’operatore turistico, il quale ha poi l’obbligo di riversarla annualmente al Comune, da regolamento è destinata a finanziare “interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali, contribuendo nel suo contesto ad assicurare l’equilibrio del bilancio di previsione finanziario triennale”.

Questa delibera è frutto dell’ascolto che l’amministrazione riserva alle istanze che sono state espresse dal mondo della ricettività alberghiera e dalle associazioni di categoria – dichiara l’assessore ai Tributi Christian Gnoni – il protrarsi delle misure di sicurezza legate alla pandemia ci fa pensare che almeno la prima parte dell’anno il nostro paese faticherà ancora a riprendere il ritmo consueto dei flussi turistici pre-Covid, pertanto abbiamo condiviso l’idea di rinviare un completo adeguamento delle tariffe alle città d’arte italiane ad un momento successivo. Ringrazio quanti tra gli operatori turistici si sono interfacciati con noi in questi giorni, aprendosi ad una collaborazione propositiva che sono sicuro darà buoni frutti anche in futuro”.

Attraverso gli introiti della tassa di soggiorno la città di Lecce ha potuto offrire negli scorsi anni rassegne musicali, grandi concerti e iniziative legate all’attrattività, sia nel periodo estivo che in quello natalizio. È stato un introito fondamentale che ha contribuito a superare lo zero assoluto in tema di politiche per il turismo e per l’attrattività a cui i governi di centrodestra aveva abituato la città – dichiara l’assessore al Turismo Paolo Foresio – noi continueremo a investire, invece, andando ancora a migliorare la Lecce turistica, sia in termini di iniziative che in termini di servizi. Pur nel serrato confronto di questi giorni abbiamo trovato nelle associazioni di categoria e nei singoli operatori dell’accoglienza una grande disponibilità alla collaborazione con l’amministrazione per lavorare fianco a fianco per una città a misura di turista”.