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Coronavirus, crescono i contagi sui luoghi di lavoro

LECCE – Il numero di contagi da Covid-19 sul luogo di lavoro ha superato, a livello nazionale, la soglia dei 131.000 casi. E’ quanto emerso dal rapporto Inail presnetato nelle scorse ore. In questo scenario la Puglia rappresenta il 3,4% (4426 lavoratori) degli infortuni sul totale nazionale, le donne più colpite con 2446 casi accertati (55%) contro i 1980 casi tra i colleghi uomini (45%).  Nella provincia di Lecce sono stati registrati 266 positivi, rispettivamente 169 donne e 97 uomini con un’incidenza del 6% sul dato regionale.

Da uno studio degli esperti legali sul report e sul suo trend crescente, è emerso come nel rapporto azienda e lavoratore in materia di Covid, la criticità maggiore risulti nella gestione con le aziende sanitarie locali. Il datore di lavoro, per legge, non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente che risulti positivo. Può chiedere ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma “è l’Azienda sanitaria locale – spiega Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance – che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena”.
In questo modo è probabile che le aziende possano lasciare operativi reparti o uffici con conseguente aumento del pericolo di diffusione del virus tra i dipendenti, ma anche con le persone che possono essere entrate in contatto con i soggetti contagiati, quindi familiari e conoscenti.
Le professioni più colpite sono quelle sanitario-assistenziali, compresi impiegati e dirigenti; diversi i braccianti agricoli coinvolti nel focolaio sviluppatosi a settembre in un’azienda ortofrutticola nel barese, ma anche operai specializzati nelle lavorazioni alimentari massivamente come macellatori e confezionatori di carne e pesce. La fascia d’età più colpita è quella che va dai 50 ai 64 anni.
A tutela della privacy del lavoratore risultato positivo al test, l’iter non può essere modificato. “Procedere alla disinfezione della postazione di lavoro – continua l’avvocato Pudda – delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione.”
In quest’ottica risulta evidente quanto la gestione dell’emergenza in ambito lavorativo appaia piuttosto complicata e d’altro canto i numeri parlano chiaro. In Puglia le denunce di infortunio causa Covid-19 sono pari al 31,4% nella provincia di Foggia (1391 casi) da Bari 31,3% (1384), Brindisi in leggera flessione con il suo 11,2% (496), Barletta-Andria-Trani conta il 10,4% (430) e Taranto al 9,7% (430). A Lecce e provincia si conta una percentuale del 6% con 266 lavoratori contagiati dal Coronavirus, ma dati sono in costante crescita.