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“Ecco perché abbiamo aumentato l’imposta di soggiorno”

“Si parla molto in queste ore dell’aumento dell’imposta di soggiorno che abbiamo operato in una delibera di fine dicembre.
Faccio una premessa essenziale: spesso ho la sensazione che non si abbia la reale percezione di quello che significa essere nel pieno di una manovra di riequilibrio dei conti del Comune, ma è bene ricordarlo ogni tanto perché sembra quasi che si dimentichi.
Siamo stati sull’orlo del baratro, e non ne siamo ancora usciti, anzi, stiamo facendo tutti dei sacrifici necessari a mettere in sicurezza il bilancio e a non far pagare la tassazione al massimo anche ai nostri figli o peggio ai figli dei nostri figli.
Detto questo, l’adeguamento dell’imposta di soggiorno, parificandola a quella delle altre città d’arte – perché o siamo una città d’arte sempre o non lo siamo mai, di sicuro non possiamo esserlo per alcune cose sì e per altre no – si rende necessario se si vuole qualificare l’offerta migliorandone i servizi. Argomento che riguarda principalmente il turismo business e i gruppi.
Per il resto, sinceramente, non credo si scelga la destinazione per le tariffe dell’imposta di sogggiorno, questo è pacifico. C’è un dialogo in corso, molto proficuo, a mio modestissimo parere, che stiamo portando avanti con il mio collega assessore ai tributi Christian Gnoni, con le associazioni degli operatori per venire incontro ad alcune delle loro richieste e rivedere quelle tariffe da aprile. Ragion per cui abbiamo, per esempio, stabilito di portare gli affitti brevi da 14 a 7/10 giorni e di differenziare le tariffe dei 4 stelle rispetto a quelle dei 5 stelle e dei 5 stelle lusso.
La prossima settimana incontreremo gli operatori del settore extraalberghiero e capiremo anche con loro come ritoccare nel limite del possibile le loro tariffe o prevedere alcune agevolazioni. Da parte nostra c’è, come sempre, la massima disponibilità al confronto. L’obiettivo comune deve essere far tornare i turisti, appena sarà possibile, speriamo presto, e far trovare loro dei servizi meglio organizzati, cosa su cui dobbiamo impegnarci tutti.
In ultimo, permettetemi di dire che il dito puntato lo accetto da chi esprime, legittimamente, il proprio punto di vista di operatore del settore. Molto meno da chi ha precise responsabilità ed ha ridotto le casse comunali in questo stato comatoso, spendendo senza ritegno alcuno i soldi pubblici e inguaiando le prossime generazioni di nostri concittadini che neanche sono ancora nati e già si trovano in mezzo ai debiti. Schiena dritta e testa alta, andiamo avanti con l’unico obiettivo di mettercela tutta per lasciare le cose un po’ meglio di come le abbiamo trovate, migliorando la qualità della vita di chi la vive ogni giorno e di chi la sceglie per trascorrerci le vacanze”.