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Multe e polemiche: “Gli incivili non siamo noi”

LECCE – Multe a raffica ai residenti che passano al contrattacco: “Siamo solo delle vittime, gli incivili non siamo noi”. Protagonisti, loro malgrado, sono gli abitanti di via dei Messapi e della zona definita “Case Sparse”, di Borgo San Ligorio, una frazione alle porte di Lecce, destinatari di pesanti sanzioni a causa del conferimento dei rifiuti al di fuori dei cassonetti dell’immondizia.

In una lettera indirizzata al sindaco Carlo Salvemini hanno segnalato con fermezza il proprio malcontento derivante da quella che definiscono “una pessima gestione della raccolta rifiuti”. In particolare, i residenti  lamentano di non aver ricevuto i contenitori personali per il pattume, come è accaduto invece a quanti vivono nella zona Chiesa San Ligorio e via Roggerone, alludendo ad un’esclusione non affatto casuale. Ad aggravare la situazione – fanno sapere nella stessa missiva – si aggiunge la difficoltà di non poter utilizzare bidoni e container della Monteco (la ditta che gestisce il servizio di nettezza urbana a Lecce)  perché “spesso stracolmi e addirittura circondati da pattume di vario genere, abbandonato da indisciplinati abitanti di altre zone della città”.

Nemmeno l’installazione di una fotocamera, peraltro non segnalata con regolare cartello, è stata utile per dissuadere i furbetti dell’immondizia che “giungono a piedi o addirittura in bici con carrello al seguito”, per essere certi di non essere riconosciuti in alcun modo. Su iniziativa degli stessi residenti sono state scattate alcune fotografie nei giorni fissati per il ritiro dei rifiuti, per testimoniare “l’uso improprio dei raccoglitori di pattume e del sudiciume accumulato sul selciato”.

“Siamo costretti spesso a riportare il nostro sacchetto dei rifiuti in casa – denunciano i cittadini – perché manca spazio e per non peggiorare le condizioni dei cassonetti molto spesso maleodoranti. A questo punto possiamo fare una discarica nelle vostre case, visto che paghiamo le tasse per la spazzatura?”. Una decisa provocazione dettata da animi esasperati per una situazione divenuta ormai insostenibile e che va avanti da troppo tempo. Le multe vanno avanti. Negli ultimi giorni a pagarne le spese sono stati altri due ignari residenti.

Da Palazzo Carafa tutto tace. Nessuna risposta a 45 giorni di distanza dal ricevimento della lettera-denuncia. Un silenzio che fa rumore.