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Arriva “Junkie”, il film-denuncia sul mondo della droga

FRANCAVILLA FONTANA – È in arrivo “Junkie”, il film nato all’interno di 72021 Cinema, progetto dedicato al mondo cinematografico, a cui hanno dato vita Matteo Sibilio e Mino Pugliese. I due giovani francavillesi hanno messo in piedi un cortometraggio, la cui trama è incentrata sull’uso di stupefacenti tra gli adolescenti.

“La vera protagonista – spiega Matteo Sibilio –  è  Junkie, l’operazione antidroga eseguita dal commissario Angelo Miccia che, con il suo lavoro, punta a fermare il giro di sostanze stupefacenti che c’è nel paese. Il film è ambientato a Francavilla Fontana,  la scelta, però, non è stata casuale. Volevamo, infatti, rappresentare quello che può  avvenire in una città piccola.”

Nel cast, formato da interpreti di età compresa tra i 17 e i 37 anni, compaiono Gabriele Salonne, Vita Urgesi, Mino Pugliese , Lucia Caló, Marika Magrì e Federico Pugliese. L’assistenza alla regia è affidata a Giulia della Corte, i macchinisti sono Leo Pichierri e Jacopo Dimitri, le musiche sono curate da Arturo Arnó -Annarita Birtolo Alias “Aita Singer” e Juggernaut Label, la grafica è invece a cura di PDM Produzioni e Jonathan Candita. Sponsor ufficiale, la UnipolSai.

Una vicenda forte, che arriva dritta al pubblico, con protagonista Raul, un tossicodipendente, che, dopo aver saputo che la sua amica Sonia è entrata in coma a causa di un’overdose, viene interrogato dalla polizia. Durante l’interrogatorio a cui è sottoposto il giovane, viene ripercorso quello che è accaduto realmente ai ragazzi attraverso diversi flashback, mentre, con un colpo d’astuzia finale, il commissario riuscirà a dare una svolta alle sue indagini. Come Sibilio, che cura sceneggiatura e regia, racconta: “Non ero convinto di trattare la tematica della droga perché affrontata troppo frequentemente  nell’ambito cinematografico, ma dopo aver visto il film su Stefano Cucchi, e ammirando molto l’attore che lo interpreta Alessandro Borghi, ho voluto creare un lavoro sulla sua falsariga e piano pano tutto ha preso corpo. Nel cortometraggio si notano due facce della stessa medaglia. Da una parte ci sono ragazzi che si drogano perché hanno dietro delle storie familiari forti, dall’altra parte c’è la giustizia italiana e il suo modo di rapportarsi con questi giovani, spesso troppo forte. Giustizia che trova forma anche nella figura del commissario, il quale, nonostante il suo ruolo, assume tuttavia atteggiamenti paterni verso Raul.”

Il film sarà diffuso soprattutto online, sui canali social.