1

Salvemini: “Ecco perché ieri non ho chiuso le strade a rischio”

“Si è appena concluso il Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica (Cosp) in Prefettura. Abbiamo esaminato alcune situazioni di rischio epidemiologico in provincia (Taurisano) ed in città (al campo sosta Panareo). E disposto iniziative preventive e prudenziali di tutela della salute pubblica.
Nello specifico – partendo da due casi positivi accertati, di cui uno grave – s’è deciso di predisporre domani uno screening con tampone a tutti i residenti del campo, all’esito del quale verranno presi i provvedimenti necessari per la messa in sicurezza di chi ci vive.
Il Comitato si è aggiornato a domani pomeriggio anche per verificare eventuale firma del nuovo dpcm, illustrato dal Presidente Conte in Parlamento.
Non ci sono quindi al momento ulteriori novità, oltre naturalmente quelle legate alla pubblicazione del Bollettino Epidemiologico Regionale che conferma una crescita dei positivi in Puglia, oggi considerata area a a rischio 3 rispetto agli indicatori fissati dall’Iss, soprattutto con riferimento al valore Rt (ossia il numero di infezioni prodotte da un positivo), oggi pari a 1.47.
Con riferimento agli assembramenti registrati ieri in città – che ho personalmente considerati pericolosi richiamando tutti al responsabilità e prudenza – non sono previsti al momento iniziative particolari.
L’occasione è utile per spiegare – ancora una volta – perché non ho firmato ordinanze per chiudere al pubblico strade, piazze a rischio affollamento dopo le 21.
Serve fare un poco di ordine.
Col dpcm del 18 ottobre era stata prevista questa possibilità che, data la formulazione vaga, necessitò di una circolare del Ministero dell’Interno per spiegare chi fa cosa, quando e come; partendo, doverosamente, dalla valutazione di rischio sanitario da parte del Dipartimento di Prevenzione.
Data la felice situazione dei contagi in città – rispetto alla crescita esponenziale nel resto del Paese – non c’era un accertato rischio sanitario, presupposto fondamentale per attivare un procedimento finalizzato all’emanazione di un’ordinanza sindacale per la tutela della salute pubblica.
Il 24 ottobre il quadro viene nuovamente a modificarsi per effetto del nuovo dpcm che sospendendo le attività di ristorazione dalle 18, ha determinato da dubito una fortissima caduta di presenze nelle città storica e nelle altre zone della cosiddetta movida durante le ore serali.
Anche ieri se la stessa foto di Via Trinchese fosse stata scattata dopo le 21 (invece delle 19.10) si sarebbe avuta una situazione completamente diversa.
Non è consentito ai sindaci – ripeto- chiudere strade o piazze prima delle 21 senza motivata valutazione di rischio sanitario.
Non si tratta di avere coraggio o meno, come si sostiene. Ma di adottare provvedimenti previsti dalle norme vigenti, motivati ed efficaci.
L’episodio di ieri riassume esemplarmente quale deve essere lo schema di gioco per affrontare questa sfida complicatissima: fare affidamento sulle misure di contenimento e contrasto decise dal governo; e sulla capacità di ognuno di noi di esercitare in proprio quella responsabilità di ridurre autonomamente le occasioni di rischio, di esposizione e di trasmissione del contagio che è indispensabile per spezzare la curva della pandemia.
Se ciascuno non fa bene il proprio, con spirito di squadra, le possibilità di vittoria si riducono.
Ecco perché è fondamentale andare avanti, uniti”.