1

Coronavirus, i lavoratori dello spettacolo scendono in piazza

LECCE – I lavoratori dello spettacolo manifesteranno in tutto il Paese per esprimere il proprio disaccordo contro il recente Dpcm del presidente del Consiglio Conte, sulla chiusura di scuole di danza, palestre, piscine, cinema e teatri. I nuovi provvedimenti colpiscono duramente cultura, teatro, danza e un intero comparto nel quale convergono diverse figure professionali.
Nei giorni scorsi molti attori, registi di cinema e teatro da Stefano Accorsi a Claudia Gerini, Pirefrancesco Favino, Gabriele Muccino e molti ancora, attraverso l’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo-Unita hanno fatto appello al ministro Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, al presidente del Consiglio Conte e al presidente della Repubblica, sostenendo l’importanza del proprio lavoro. “Non siamo tempo libero – recita il post Instagram di Unita – Siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e teatri e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate, rispondendo alla nostra richiesta di un incontro?”.
Le associazioni di categoria Cgil, Cisl e Uil hanno indetto una manifestazione nazionale di cui si è fatto promotore il Comitato Danza Lecce e Provincia costituitosi allo scopo di dare un’unica voce alle scuole di danza private del territorio.
Vera Giannetto, direttrice artista da oltre 30 anni della sua scuola a Trepuzzi e referente del gruppo afferma che “a causa della pandemia da Coronavirus, questo settore è in serie difficoltà da marzo e quel breve periodo di attività concesso a giugno e condito da una serie di restrizioni, non ha minimamente influito sulla ripresa. Ora si palesa un nuovo periodo buio, ma questa volta siamo uniti e decisi ad avere risposte più concrete dal Governo”.
Il Comitato chiede che le scuole di danza siano riconosciute come tali in virtù della loro funzione educativa e sociale.
I provvedimenti imposti per arginare la diffusione del virus devono trovare il giusto equilibrio tra sicurezza per i lavoratori e pubblico insieme ad una spinta più decisa ed innovativa per il rilancio delle attività. Il comparto vive un periodo di sofferenza e molti lavoratori del settore mancano di tutele e non sono ancora in attesa di ricevere ammortizzatori o indennità.
In Italia sono più di 30mila le scuole di danza private, non si tratta di un settore marginale e la danza ha un ruolo educativo e formativo molto importante per bambini e ragazzi dal punto di vista culturale, psicofisico, motorio e artistico. Dopo il dispendioso adeguamento delle proprie scuole alle normative di sicurezza, i direttori artistici e insegnanti non possono accettare venga negata la possibilità di esercitare la propria professione.
La manifestazione pacifica è in programma per il 30 ottobre a Lecce dalle ore 10 alle ore 12 davanti la Prefettura, fermo restando la possibilità di raggiungere la piazza principale della città al fine di esprimere con fermezza la grande preoccupazione e gli interrogativi circa il futuro delle scuole e dei professionisti della danza.