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No Covid: fumogeni sui Vigili urbani, rissa sfiorata con infiltrati

 

LECCE – Non siamo a Napoli né a Roma, ma anche a Lecce la violenza ha rischiato di compromettere una manifestazione nata (e finita) in maniera pacifica. A far scendere in piazza un migliaio di persone sono state le ultime misure adottate dal governo Conte per cercare di contenere il Covid dopo i preoccupanti dati venuti a galla negli ultimi giorni: bar e ristoranti chiusi dopo le 18, palestre, piscine, cinema e teatri, off limits. L’appuntamento è alle 18 in piazza Sant’Oronzo. Un tam tam mediatico scandito da post su facebook e passaparola. “Vogliamo lavorare”, urlano uomini e donne che compongono un variopinto ed eterogeneo gruppo. L’inizio è rassicurante. In prima linea Simone Lucia, proprietario di una storica pizzeria. Si sente frustrato per questa situazione e sfoga la sua rabbia ai microfoni dei giornalisti. La preoccupazione per il futuro occupazionale è tangibile.
Lavoro che si coniuga con libertà. Libertà di muoversi, di non essere costretti a rimandare baci e abbracci e a non vivere la socialità. La tensione sale presto. Gli agenti in assetto antisommossa provocano mugugni e proteste. “Dovete stare con noi, al nostro fianco. Non con il Governo”, urlano i manifestanti che bloccano la centralissima via XXV Luglio prima di attraversare via Marconi e fermarsi all’imbocco della nuova rotatoria. Anche qui altri slogan scanditi con rabbia. E stop alla circolazione delle auto. Traffico in tilt per una ventina di minuti anche se gli automobilisti si dimostrano abbastanza pazienti. Ma serpeggia nervosismo. Lo si intuisce dai movimenti degli agenti in borghese messi a dura prova dall’atteggiamento di sfida di alcuni manifestanti. Qualcosa succede. E non ha nulla a che vedere con Conte e con il Covid. Passano pochi minuti quando in via Cavallotti un delinquente decide di lanciare un fumogeno su una pattuglia della polizia locale. Un gesto ripetuto subito dopo. Il giovane viene preso e portato via da alcuni poliziotti. E’ la scintilla che fa scoppiare un putiferio. Diversi manifestanti si scagliano contro gli agenti per tentare di liberare il loro compagno. Un tira e molla tra urla e spintoni,tentativi di fuga e insulti alle forze dell’ordine. Tensione a mille e rissa sfiorata. Alla fine il giovane viene rilasciato e la situazione torna alla normalità mentre il resto del corteo avverte. “No alla violenza”. Eh sì, perché a rovinare la manifestazione sono stati una ventina di infiltrati. L’episodio, per fortuna, è rimasto circoscritto. Il lungo torpedone umano prosegue la sua marcia attraversando via Garibaldi, viale De Pietro e via Calasso tagliando il simbolico traguardo all’Obelisco.
Sono i primi germogli di un mese maledettamente complicato. Martedì si replica. Appuntamento, questa volta, in piazza Mazzini.

Foto e video di Annamaria Niccoli