
BARI – Autunno da dimenticare per gli agriturismi in Puglia. Pesante il crollo delle presenze dei turisti italiani, azzerate le vacanze destagionalizzate a settembre e ad ottobre e i turisti stranieri mancano all’appello già da agosto.
E’ quanto rileva Coldiretti Puglia sulla base di un’analisi svolta da Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, che ha tracciato un bilancio sull’andamento delle presenze a settembre e nella prima decade di ottobre, con strutture già vuote e un brusco rallentamento anche del segmento della ristorazione rurale. Per questo Coldiretti Puglia chiede al nuovo Assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia, nominato da poche ore, di imprimere un’accelerata al Bando della Misura 21 – la cosiddetta misura Covid – del PSR Puglia 2014 – 2020.
“La risalita della curva di contagi – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – rende i prossimi mesi assolutamente incerti e preoccupanti. A ciò si aggiunge quanto accaduto a partire dall’8 marzo scorso, da quando è partita l’emergenza ed il lungo lockdown. Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi ad agosto non ha certamente compensato le perdite subite dalle 876 strutture attive in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall’estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia per la chiusura delle frontiere che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità fino a giugno”.
Secondo la Coldiretti, rilevante è l’impatto dal punto di vista economico ed occupazionale sul sistema turistico nazionale per le mancate spese di alloggio, trasporti, divertimenti, shopping e alimentazione. L’emergenza Covid ha fatto crollare del 30% la spesa turistica per la tavola nel 2020 a causa dell’assenza dei vacanzieri stranieri e della ridotta disponibilità economica di quelli italiani colpiti dalla crisi con drammatici effetti sulla ristorazione e sull’intera filiera agroalimentare.
“Va immediatamente attivata almeno la misura 21 del PSR per l’agriturismo, percorso già ben definito a livello nazionale che la Regione Puglia deve semplicemente declinare a beneficio dei nostri imprenditori”, sollecita nuovamente Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia. “In Puglia la Misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell’intero ammontare del PSR Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, come l’agriturismo, dove le strutture agrituristiche potrebbero beneficiare di un contributo forfettario di 7mila euro ad azienda per un totale di oltre 6 milioni di euro di risorse comunitarie”.
Ed in affanno sono anche le molte attività, secondo la Coldiretti, che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come “attività connesse”, l’agriturismo in primis, ma non solo, ci sono anche le masserie didattiche. In gioco in Puglia c’è un sistema agrituristico e agroalimentare di enorme valore che è in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità.
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