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Lecce, Dermaku per la difesa, ma i veri “colpi” sono Mancosu e Falco

Dopo una retrocessione non è mai facile ripartire, soprattutto perché un club di calcio deve provare a invertire la rotta senza rischiare di trovarsi con una squadra poco amalgamata. Per questo il Lecce si è voluto affidare in questo mercato all’esperienza di Pantaleo Corvino. Si sapeva che sarebbe stato un mercato difficile, con pochi soldi per la crisi dovuta al Covid, e lo stesso direttore lo ha ammesso chiaramente in sede di presentazione di alcuni dei giocatori che è riuscito a portare in giallorosso in queste settimane.

Corvino ha fatto un grande lavoro perché è riuscito a mantenere in squadra due big del calibro di Mancosu e Falco, resistendo alle offerte degli ultimi giorni, e ha potenziato la rosa con un mix tra elementi esperti e giovani di grande prospettiva. In primis è arrivato Coda, anticipando le offerte di altre squadre, poi pian piano sono arrivati altri elementi che hanno già dimostrato sabato ad Ascoli di essersi calati nel nuovo progetto giallorosso. E come un anello che si chiude perfettamente, Corvino ha concluso il mercato del Lecce prendendo un difensore che proverà a rendere ancora più impermeabile una difesa che nei primi tre match ufficiali non ha subito nessun gol. Prelevato dal Parma, Kastriot Dermaku, albanese ma nato e cresciuto in Italia, va a rinforzare una rosa che appare completa in ogni reparto grazie ai dieci nuovi acquisti, alcuni dei quali sconosciuti ai più e prelevati da campionati poco battuti da altri club. Analizziamo con calma il gruppo squadra che ha visto perdere tra i pezzi pregiati solo Petriccione.
In porta ci sarà Gabriel, che si è dimostrato essere una sicurezza per la categoria. Come vice ci sarà Bleve, rientrato dopo un’esperienza di pochi mesi a Catanzaro nell’inverno scorso. Nel reparto, però, ci dovrebbe essere anche Vigorito, a meno che, negli ultimi minuti di mercato, Corvino non sia riuscito a cederlo.
In difesa sono rimasti tre centrali della passata stagione e di assoluta caratura se supportati da un modulo non scriteriato. Parliamo di Lucioni, Meccariello e Rossettini, con quest’ultimo che avrebbe dovuto lasciare il Salento, ma che alla fine è rimasto alla corte di Corini come Calderoni possessore indiscusso della fascia sinistra, il cui contratto sarà prolungato sino a giugno 2022. Oltre a Dermaku, che potrebbe anche giocare in un’ipotetica difesa a tre, sono stati acquistati il laterale mancino macedone Zuta, che si è già dimostrato essere adatto al calcio italiano, e che potrà fare il jolly anche sul versante destro della difesa, e il nazionale under 21 azzurro Adjapong, un cursore di fascia destra, abile anche a giocare in posizione avanzata.
A centrocampo l’acquisto più importante potrebbe essere l’aver ritrovato la verve di Tachtsidis in mediana, troppo brutto per essere vero negli ultimi mesi della gestione Liverani, ed invece al centro del progetto tattico di Corini. Tra coloro che sono stati acquistati in questa finestra, spicca sicuramente il polacco Listkowski, che ha già fatto capire di avere le qualità per emergere in Italia. Un altro giocatore su cui il Lecce ha investito tanto, e che ha subito ripagato il direttore, è lo scozzese Henderson, autentico motorino di un centrocampo dove alla conferma di Majer si unisce la novità Bjoerkengren, nazionale under 21 svedese.
Dove Corvino ha sicuramente fatto le cose in grande è, però, in attacco dove, oltre a Coda, sono arrivati altri tre giocatori offensivi. L’esterno Paganini, preso a parametro zero dal Frosinone, il polacco Stepinski, un giocatore che ha le potenzialità per andare in doppia cifra senza difficoltà, e il promettente Rodriguez, arrivato dalla cantera del Real Madrid, sono elementi che completano un attacco con pochi eguali nella cadetteria. Anche perché a questi si aggiungono le conferme di due giocatori che avrebbero potuto lasciare il Salento per andare in massima serie.
Filippo Falco e Marco Mancosu sono i veri “colpi” di mercato del Lecce. Il fantasista di Pulsano è senza dubbio l’elemento che può fare la differenza in B perché sa innescare da solo elementi come Stepinski e soprattutto Coda. Capitan Mancosu, d’altra parte, è l’elemento che dà equilibrio in campo e che può essere letale in zona gol. Con loro Corini può continuare a giocare con il modulo 4-3-3, tanto decantato alla vigilia del torneo, ma può anche provare a tornare al 4-3-1-2, sapendo che entrambi conoscono a meraviglia un gioco che ha sospinto due anni fa il Lecce verso la Serie A. Allora quella cavalcata fu vissuta come un sogno, adesso, con questa rosa, la promozione diviene un obiettivo al quale puntare con convinzione.