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Lecce, il cuore non basta. Altro poker subito per ingenuità

Altra caterva di gol subita dal Lecce che perde per 4 a 2 sul campo del Sassuolo, viaggiando così ad una media di gol subiti da matita rossa in questa ripartenza del torneo. C’è da dire che i giallorossi hanno provato in tutti i modi a contrastare il super attacco degli emiliani, recuperando ben due volte il vantaggio dei padroni di casa e subendo un rigore alquanto discutibile dall’arbitro Massa. Purtroppo il cuore non basta quando si sbaglia troppo. Infatti i giallorossi hanno pagato a caro prezzo ingenuità difensive e hanno subito la terza rete, che ha spaccato l’incontro, sul capovolgimento di fronte dopo un errore in attacco su di una azione che avrebbe potuto portarli in vantaggio.

Liverani sceglie di ritornare al 4-3-1-2, facendo riposare Falco, Mancosu e Saponara e inserisce Shakhov come trequartista alle spalle di Babacar e Farias. La squadra, però, parte male e dopo solo cinque minuti arriva il vantaggio dei padroni di casa. Caputo approfitta di un errore della linea del fuorigioco dei giallorossi e segna agevolmente per l’1 a 0.

Nei primi venti minuti si vede solo il Sassuolo, poi, come un lama di luce nel tramonto emiliano, arriva il pareggio del Lecce quasi alla mezz’ora. Angolo battuto a due tocchi e Calderoni serve un assist perfetto per Lucioni, che si fa trovare smarcato sotto porta per un gol molto facile. Da quel momento in poi i giallorossi riescono a reggere senza grandi affanni gli attacchi neroverdi.

Ad inizio ripresa il copione del match continua sulla falsa riga della fine della prima frazione, finché al diciassettesimo arriva il “capolavoro” dell’arbitro Massa che, sugli sviluppi di un angolo, vede una trattenuta di Paz, che dai vari replay è appena accennata. Il Var non può intervenire su di una decisione soggettiva del fischietto e così Berardi porta avanti dagli undici metri i suoi.

La reazione del Lecce non si fa attendere e Babacar subisce tre minuti più tardi un contrasto falloso al limite dell’area di rigore. Massa assegna una punizione dal limite ed è solo il Var che fa cambiare decisione al direttore di gara, visto che ravvisa come il fallo fosse stato commesso sulla linea dell’area. Liverani manda in campo immediatamente Mancosu che dal dischetto rimette il punteggio in parità.

Oltre al sardo, era entrato anche Falco per Shakhov e Petriccione, ammonito nel primo tempo. Il Lecce in questo frangente sembra meglio sul terreno di gioco e, pur subendo le grandi individualità di Boga e Belardi, riesce a sciolinare calcio.

A dodici dal termine l’episodio che cambia il match. Ripartenza giallorossa con Falco che porta bene palla nella trequarti avversaria, ma, invece di servire il taglio di Farias, si intestardisce con la palla tra i piedi e si fa respingere un tiro senza ambizioni. Il Sassuolo riparte e dopo un flipper in area giallorossa, Boga ha l’occasione per segnare, non sbagliandola.

Dopo altri cinque minuti segna anche l’esterno Muldur per un passivo eccessivo per la squadra di Liverani, che paga ancora una difesa di burro e una condizione fisica che è la peggiore di tutte le squadre di Serie A. I ragazzi ci hanno messo cuore, facendo capire di voler onorare la maglia e di essere dalla parte del tecnico, ma è troppo poco per poter rimanere nella massima serie. Il gruppo squadra deve fare un profondo mea culpa per una preparazione approssimativa come deve farlo tutto lo staff di Liverani che non ha saputo dare le giuste indicazioni alla squadra. Ancora ci sono possibilità per salvarsi, ma se non cambia la condizione atletica, sarà difficile che ciò possa avvenire.