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Jacarando Quarta, il vino che nasce da un albero

LECCE-  Jacarando Quarta è un vino dalla storia particolare. Il suo nome è legato a uno degli alberi più belli che la natura offre, che riporta a un concetto di bellezza delicata. Delicato come il gusto dello spumante prodotto dal’azienda vitinivinicola di Guagnano, guidata da Claudio e dalla figlia Alessandra.

Entrambi hanno pensato di ripartire con il gesto che più unisce quando si parla di vino: il brindisi. E così ieri 24 giugno, rispettando le norme antiCovid, hanno deciso di radunare presso l’elegante Villa Muratore di Lecce i conoscenti più stretti, per un momento di condivisione che potesse essere anche l’inizio della ripartenza dopo il lockdown. Un’occasione per ritrovarsi dopo la separazione forzata  e far conoscere uno dei  loro vini speciali, il Jacarando, prodotto nei toni del rosato e del bianco.

Come racconta Claudio Quarta: “Il Jacarando nasce così. Nel 2006 siamo andati in Messico e abbiamo portato con noi un libro intitolato “Polvere del Messico”, di Pino Cacucci, autore anche del famoso “Puerto Escondido”da cui è stato tratto il film di Gabriele Salvatores. Questo libro racconta che, in Messico, a un ragazzo di bella presenza viene affibbiato l’epiteto “Jacarando”, un termine che deriva dal nome della Jacaranda, un albero che quando fiorisce mette in ombra tutti gli altri per la sua bellezza ed esuberanza. Io conoscevo la Jacaranda nella sua espressione salentina, non in quella messicana, con il colore blu. Ho pensato quindi di produrre uno spumante, dandogli questo nome per  la sua briosità. Nel 2009 è nato il primo Jacarando rosato, quattro anni fa quello bianco.”

Durante la serata lo spumante è stato quindi il vero protagonista, accompagnato da piatti altrettanto gustosi.  I calici sono ritornati a “bussarsi” in un gesto gioioso che, a causa della pandemia, era stato abbandonato. “Durante la quarantena  – continua Quarta – ci siamo spesso ritrovati in cucina e a tavola, ma non abbiamo mai brindato perché non era un momento di gioia. Ma ora bisogna ricrearsi dal periodo duro che abbiamo dovuto affrontare e ho pensato che sarebbe stato bello fare un brindisi con il Jacarando sotto un albero di Jacaranda.”

I fiori blu degli alberi di Jacaranda di Villa Muratore hanno fatto da perfetta cornice a un evento in cui non poteva non esserci un pensiero anche per chi ha sofferto a causa del coronavirus. Cinque secondi di silenzio per  ricordare le vittime del Covid 19, che non vanno mai dimenticate, e poi finalmente un brindisi sperando di lasciarsi definitivamente alle spalle la pandemia. “Il mondo lo creiamo da noi – conclude Claudio Quarta – Brindiamo a noi e alla capacità di ricrearsi.”