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Nardò, ecco il Toro sulla nuova rotatoria all’ingresso della città

NARDO’ – Inaugurato stamani a Nardò il Taurus Lucis, scultura in metallo firmata da Isaia Zilli che impreziosisce la nuova nuova rotatoria in zona Santi Medici, all’ingresso principale della città. Ispirandosi al toro dello stemma araldico, richiamato in stile moderno e dinamico, l’artista ha realizzato l’opera con un’intelaiatura interna con profili tondi di metallo, un rivestimento esterno con fasce d’acciaio galvanizzate e finitura trasparente lucida a protezione degli agenti atmosferici. La coda, la criniera e le corna sono rivestite in ottone, rame e zinco.
Chiunque entrerà a Nardò verrà “accolto” dalla grazia maestosa e raffinata di un’installazione che è la ciliegina sulla torta della riqualificazione di un’incrocio, quello di Via XX Settembre e Via Falcone con le strade provinciali 17 (verso Copertino) e 19 (che immette sulla statele 101), divenuto  pericoloso e di certo non il miglior biglietto da vista per gli automobilisti.
“Il toro – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Oronzo Capoti – è una figura che connota fortemente la città e incentiva il sentimento dell’appartenenza. Essere fieri della propria identità è bellissimo e noi possiamo esserlo, altri evidentemente non possono perché non hanno fatto il proprio dovere di amministratori e hanno fallito. Ma ci tengo a sottolineare che qui, toro a parte, abbiamo ricostruito un altro pezzo di città, ora decoroso e sicuro. Nel solco di un lavoro di quattro anni orientato al decoro urbano e alla sicurezza stradale. È sotto gli occhi di tutti”.
Il progetto di miglioramento della viabilità eseguito dalla Nuovapanelectric srl di Nardò, è stato redatto dall’ingegnere Antonio Vaglio e dal geometra Marco Donadei che hanno diretto i lavori. Con l’obiettivo di regolare il traffico in entrata e in uscita il cui flusso era scomodo, intermittente e poco sicuro, è stato realizzato un nuovo svincolo rotatorio a due lobi circolari, rispettivamente di sei e sette metri di raggio. La carreggiata, completamente ripristinata, è formata da due corsie di quattro metri ciascuna con una zona a raso larga un metro, fiancheggiante l’isola verde centrale che ha un sottofondo drenante e uno strato di terreno vegetale. La sistemazione viaria dell’incrocio, l’impianto di essenze arboree, il rifacimento della segnaletica, l’integrazione della illuminazione e la realizzazione dei marciapiedi, contribuiscono alla riqualificazione di tutta l’area che attraverso un sistema di ultima generazione, verrà videosorvegliata 24 ore su 24.
La scelta di posizionare la scultura al centro è il risultato di un accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lecce, Brindisi e Taranto. “Ricordate com’era questo incrocio – chiede il sindaco Pippi Mellone – solo fino a qualche mese fa? Sembrava l’ingresso di una città abbandonata, brutto e pericoloso. Oggi invece Nardò può esibire questo meraviglioso “cartello di ingresso” e una intersezione stradale finalmente bella e sicura. L’estro e la bravura di Isaia Zilli mi hanno subito colpito e l’idea di associare questo luogo a una immagine che connota fortemente Nardò, mi è sembrata molto azzeccata. C’è chi la storia la scrive e c’è chi può soltanto leggerla. Noi stiamo lasciando un segno indelebile”.

Isaia Zilli è uno scultore leccese di 35 anni che negli ultimi tempi ha portato le sue opere, tra gli altri, al Miart di Milano, ad Art Verona, alla Domus Art a Metz, alla Schortegen Gallery in Lussemburgo, all’Art Gallery di Bruxelles e poi ancora in mostre ed esposizioni a Firenze, Genova, Como, Roma, Palermo, Pescara e Lecce. È l’autore del cavallo messapico realizzato nel 2011 per la città di Cavallino e dell’opera Les Demoiselles installata nel castello di Otranto in occasione della mostra su Picasso nel 2010. Nel suo laboratorio di Cavallino vedono la luce opere scultoree molto apprezzate, che quasi sempre richiamano i corpi degli animali e sono frutto della sapiente lavorazione dei metalli.